Variante Omicron, quanto funzionano i vaccini? Le dosi booster... - QdS

Variante Omicron, quanto funzionano i vaccini? Le dosi booster…

Antonino Lo Re

Variante Omicron, quanto funzionano i vaccini? Le dosi booster…

lunedì 20 Dicembre 2021

Le prime prove suggeriscono che la variante di Omicron può eludere una certa quantità di immunità, sia dalla vaccinazione che da una precedente infezione

C’è ancora molto che non sappiamo sulla variante Omicron, ma questo è abbastanza chiaro: è altamente contagiosa e si diffonde rapidamente.

Velocità e vacanze

Secondo quanto riporta il New York Times le prime prove suggeriscono che la variante di Omicron può eludere una certa quantità di immunità, sia dalla vaccinazione che da una precedente infezione. Ciò, unito alla sua velocità vertiginosa, significa che le infezioni nelle persone vaccinate molto probabilmente diventeranno sempre più comuni nelle prossime settimane. Le vacanze possono sovraccaricare questa tendenza.

Cosa sappiamo

Omicron è più bravo a eludere parte della protezione che i vaccini ci danno. Le prime prove provenienti dal Sudafrica hanno fatto sperare che Omicron possa essere più mite di Delta, ma è ancora troppo presto per trarre conclusioni generali. “Omicron sarà dirompente per almeno il prossimo mese o due, ma non stiamo vivendo una ripetizione del 2020”, ha detto Tara Parker-Pope, l’editore fondatore di Well.

E i vaccini?

Mentre Omicron sembra in grado di contrastare una certa quantità di immunità, i booster sembrano fare un buon lavoro nel prevenire l’infezione. Anche se ti ammali di un’infezione rivoluzionaria, gli scienziati ritengono che i vaccini forniscano ancora una solida protezione contro malattie gravi e morte.

I vaccini AstraZeneca, Johnson & Johnson e quelli utilizzati in Cina e Russia “fanno poco o nulla per fermare la diffusione di Omicron”, scrive il quotidiano facendo riferimento ai primi studi. E visto che i vaccini mRna prodotti da Pfizer e Moderna vengono utilizzati in porzioni limitate del pianeta, l’allarme è servito, soprattutto sulla base dei risultati ottenuti sinora in laboratorio.

Il quadro complessivo viene abbozzato dal professor John Moore, virologo al Weill Cornell Medicine di New York. “Si perde per prima cosa la protezione contro l’infezione asintomatica e i sintomi lievi, si conserva molto meglio la protezione contro la malattia grave e la morte”, dice l’esperto.

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