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Covid, nuova variante Xf: mix tra Omicron e Delta, i sintomi

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Covid, nuova variante Xf: mix tra Omicron e Delta, i sintomi

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martedì 12 Aprile 2022

È stata isolata e sequenziata, per la prima volta in Italia, una variante del virus Sars-CoV-2 una sorta di fusione fra la Delta e la Omicron

Un’altra variante Covid, la Xf, spuntata dal nulla, preoccupa. È stata isolata e sequenziata, per la prima volta in Italia, una variante del virus Sars-CoV-2 una sorta di fusione fra la Delta e la Omicron.

La scoperta

La scoperta, anticipata dall’edizione bolognese di Repubblica e che trova conferma in ambienti sanitari, è stata fatta al laboratorio di Pievesestina, a Cesena, diretto dal microbiologo Vittorio Sandri. Il tampone positivo era di un paziente che aveva importanti patologie, che ha contratto il Covid un paio di mesi fa e che poi è morto.

«Ma non per la variante Xf – precisa Sandri a Repubblica – questo bisogna dirlo con molta chiarezza». Variante già diffusa in Inghilterra,circa 100 casi. Ogni valutazione sulle caratteristiche di questa nuova variante è prematura: nel laboratorio stanno continuando a studiare per cercare di capire affinità e divergenze con le varianti già note, la pericolosità, la contagiosità, la resistenza ai vaccini e alle terapie.

Le varianti

La nascita di varianti (adesso si sta cercando di individuare la Xe, una mutazione di Omicron che dai primi studi risulta ancora più contagiosa) secondo Sandri è una cosa normale.

«Il numero di casi è alto – dice ancora – il virus gira in maniera importante e si moltiplica: è normale la comparsa di mutazioni
che possano portare a varianti. Il problema è capire quali e quante ne emergono e cosa piò voler dire».

Locatelli: “Non preoccupa per ora”

L’isolamento, avvenuto oggi per la prima volta in Italia, della variante Xf del virus Sars-CoV-2, “è l’indicazione dell’importanza del monitoraggio molecolare per prontamente individuare l’insorgere di varianti o, nel caso specifico, di ricombinanti. Mostra l’importanza di investire in questo ambito ed è un fenomeno a cui prestare attenzione, ma non vi sono elementi di preoccupazione”.

Lo ha detto Franco
Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, a margine della conferenza stampa sulla prosecuzione della campagna vaccinale e la somministrazione della seconda dose di richiamo, tenutasi oggi presso il ministero della Salute.

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