Ormai tutto è cambiato, da 6 mesi fino ad ora, più che mai negli ultimi giorni, quando nuovi parametri e l'arrivo della variante Delta hanno mandato in soffitta tante certezze
Zone rosse su zone rosse, cinque in totale, mentre il resto della Sicilia è in bianco. Caso più unico che raro non solo nell’Isola, ma anche in Italia.
Per questo la Regione vuole cambiare, e lo fa con una mossa che non faceva da tempo, per l’esattezza da più di 6 mesi: convocare il Cts siciliano, che dovrà dare dei nuovi parametri per l’istituzione delle zone rosse.
COSA CAMBIA
Tutto è cambiato, da 6 mesi fino ad ora, più che mai negli ultimi giorni, quando i nuovi parametri sulle restrizioni e l’arrivo della variante Delta hanno mandato in soffitta moltissime certezze.
Prima di tutto: ormai contano le ospedalizzazioni e si andrà in zona gialla, arancione e rossa proprio e soprattutto in virtù di quel parametro.
Dunque, è assolutamente inutile continuare a “chiudere” comuni con degli ormai vecchi dettami. Dunque, si cambia.
Come? Anche qui con le ospedalizzazioni? Potrebbe essere, magari con un parametro provinciale. Chissà.
C’è anche un’altra verità: le zone rosse, così come sono concepite oggi, con tutto attorno un “bianco” hanno davvero poco, poco senso. Soprattutto d’estate.
E infatti si tratta di restrizioni davvero minime, 4-5 giorni, quando sappiamo che per avere effetti duraturi il “lockdown” dovrebbe durare almeno 14 giorni.
DOVE SONO LE ZONE ROSSE IN SICILIA
Ieri due nuove “zone rosse”, una proroga e una revoca in Sicilia. Lo ha disposto un’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, a seguito delle relazioni delle Aziende sanitarie provinciali di Agrigento, Caltanissetta ed Enna.
Le nuove restrizioni a seguito del considerevole numero di positivi al Covid, in vigore da domenica 25 a giovedì 29 luglio, riguardano i Comuni di San Giovanni Gemini e Cammarata, nell’Agrigentino.
Proroga, sempre fino al 29, per Gela, in provincia di Caltanissetta. Mentre viene revocata, con effetto immediato, la “zona rossa” a Piazza Armerina, nell’Ennese.
