Covid-19, l’immunologo: “Virus si spegnerà da solo, primo caldo d’aiuto” - QdS

Covid-19, l’immunologo: “Virus si spegnerà da solo, primo caldo d’aiuto”

redazione

Covid-19, l’immunologo: “Virus si spegnerà da solo, primo caldo d’aiuto”

giovedì 23 Aprile 2020

Francesco Le Foche: “Adesso decompressione importante data dal lockdown”. “Con temperture più alte riduzione delle goccioline che si essiccheranno”

ROMA – “Questo virus, come gli altri coronavirus che abbiamo già conosciuto in passato, tende a spegnersi da solo. È così. È risaputo nell’ambito scientifico che i coronavirus tendono a dare delle pandemie e poi piano piano tendono a spegnersi. Soprattutto quando c’è una riduzione della loro entropia sociale. Grazie al lockdown questo virus non potendo contagiare le persone che sono chiuse in casa piano piano non ha più la carica di diffondersi e quindi tende ad autospegnersi, a vivere una sorta di morte programmata. Speriamo che questo avvenga rapidamente e sembrerebbe che i primi caldi possano essere d’aiuto”.

È quanto sostiene Francesco Le Foche, professore di immunologia, primario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma.
“Adesso non possiamo dirlo con certezza, il lockdown ci impedisce di dirlo con certezza, certo il contagio si è ridotto molto e piano piano questo virus perderà di forza. Lo vedremo meglio con i primi caldi quando ci sarà anche una riduzione delle goccioline che si essiccheranno e quindi avranno meno possibilità di passare da una persona all’altra. Questo virus – sottolinea l’immunologo – non avrà più la forza che aveva, quella che ci ha messo in crisi, quella che ha portato tante persone contemporaneamente in ospedale con l’esigenza di essere trattate con una terapia intensiva”.

“Questo virus ha avuto il massimo dell’esplosione con contagi anche intra-ospedalieri. Ha proliferato – continua – in ospedali mono-blocco, che non avevano la possibilità di isolare il covid nei padiglioni. Questo contagio enorme e contemporaneo ha stressato il nostro sistema sanitario, adesso c’è una decompressione importante data dal lockdown, decompressione che ci ha dato l’opportunità di iniziare una medicina del territorio che è fondamentale per la salute pubblica”.

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