Crisi idrica a Messina, si lavora per potenziare la rete cittadina - QdS

Crisi idrica a Messina, si lavora per potenziare la rete cittadina

Lina Bruno

Crisi idrica a Messina, si lavora per potenziare la rete cittadina

giovedì 25 Luglio 2024

L’amministrazione comunale, insieme ad Amam e alla Regione, sta elaborando una serie di nuovi interventi per assicurare un maggiore approvvigionamento anche nelle zone più critiche della città

MESSINA – Meno acqua a scopo irriguo, più per l’approvvigionamento della rete idrica cittadina, con un potenziale recupero di 80/100 l/s d’acqua.

Conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza idrica

“La nostra richiesta di marzo è stata accolta” – ha sottolineato il sindaco Federico Basile nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sull’emergenza idrica, dopo la riunione in prefettura. Il primo cittadino ha illustrato il suo piano. “Ci sarà un altro tavolo per individuare la nuova ripartizione – ha detto Basile – intanto il Coc avrà una capacità maggiore di risposta, anche di notte, e avremo più autisti per le autobotti. Ci sarà attenzione per i casi specifici in aree dove ci sono maggiori disagi. Abbiamo attivato 3 nuovi pozzi e la prossima settimana ne attiveremo altri 2”. E poi ci sono le copiose perdite d’acqua dalla condotta Fiumefreddo a Santa Margherita. I tecnici hanno effettuato diversi sopralluoghi e si dovrà intervenire per la riparazione, si profila quindi un distacco che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione. Non è chiaro neppure quando si avrà la nuova ripartizione. “I tempi dipendono dal soggetto attuatore – ha detto il direttore generale Salvo Puccio. La nostra richiesta risale a marzo e finalmente abbiamo avuto il via libera ufficiale. Ma non è una procedura ordinaria, quindi si dovrebbe decidere già nel corso del prossimo tavolo tecnico” Dal Fiumefreddo ci sono 1.040 l/s rispetto ai 1.400 del periodo invernale.

Le perdite nella condotta Fiumefreddo sono al 53%

“Le perdite sono al 53%, per questo si sta lavorando alla rete idrica”, ha ricordato Puccio. Ci sono poi i nuovi pozzi per la ricerca idrica attivati nei mesi scorsi e si spera in nuovi finanziamenti. “Non tutta la città è in emergenza idrica, proprio grazie a questi interventi”, è stato ricordato dall’assessore alle Politiche energetiche, ambiente e difesa del suolo Francesco Caminiti. “Ci sono anche altri pozzi in fase di verifica – ha aggiunto la presidente di Amam, Loredana Bonasera – abbiamo censito diverse zone più critiche e stiamo programmando azioni per aiutare i cittadini”. Sulla perdita di Santa Margherita “stanno lavorando i tecnici – ha chiarito Bonasera – bisogna mettere in sicurezza lo scavo, non si sa ancora se con un intervento tampone o con un distacco che bloccherebbe tutto il flusso”. Ridurre per quanto possibile, quindi, gli effetti di una crisi idrica annunciata, che riguarda tutte le provincie siciliane. Ci sta provando l’Amministrazione e l’Amam insieme alla Cabina di regia regionale. L’emergenza siccità è in atto da mesi, anche quando a Messina si continuava a parlare di interventi per portare in tutti i rubinetti della città acqua h24. Solo che adesso paradossalmente in alcun villaggi della zona sud il prezioso liquido arriva per tutto il giorno mentre in altri solo per qualche ora, non sufficiente per riempire i serbatoi collocati sulle terrazze.

Martedì scorso il vertice in prefettura

Nel corso del vertice in prefettura di martedì scorso presieduto dalla prefetta Cosima Di Stani, insieme con il sindaco, si sono valutate le possibili iniziative per assicurare un maggiore approvvigionamento idrico. Una riunione alla quale hanno preso parte i rappresentanti della Cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, dei Dipartimenti regionali di Protezione civile, dell’Acqua e dell’Agricoltura, insieme con l’Autorità di bacino del Distretto idrografico della Sicilia e i responsabili del Genio civile di Messina e di Catania, la presidente dell’Amam, le società “Siciliacque” e “Acque Bufardo – Torrerossa”.

Si è affrontata tra l’altro la questione della ridotta portata della condotta proveniente da Moio Alcantara. Giovedì scorso era stato effettuato un sopralluogo nella zona dove sorge il pozzo Bufardo-Torrerossa. Alla luce dei dati riportati, come si legge nella nota stilata dall’ufficio comunicazioni della prefettura, “è stata prospettata alla Cabina di regia la possibilità di rivedere la distribuzione delle fonti idriche provenienti dal pozzo, in modo da garantire la prevalenza dell’uso idropotabile rispetto a quello irriguo, conformemente alle disposizioni diramate dalla presidenza della Regione siciliana, senza tuttavia arrecare pregiudizio alla produzione agricola”.

Il dirigente del Dipartimento regionale dell’Agricoltura ha confermato che, “alla luce dell’emergenza in atto, sarebbe sufficiente destinare agli usi irrigui e all’agricoltura di soccorso, un terzo della portata ordinariamente ad essa destinata, con la conseguenza che la parte eccedente potrebbe essere utilmente erogata per l’uso idropotabile”. Ed è per questo che la prefetta ha invitato la stessa Cabina di regia a convocare al più presto un tavolo tecnico per verificare il quantitativo di risorsa idrica spettante alla società privata per l’utilizzo irriguo e per perfezionare le altre ipotesi emerse.

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