Da gennaio in soffitta scontrini e ricevute fiscali - QdS

Da gennaio in soffitta scontrini e ricevute fiscali

Salvatore Forastieri

Da gennaio in soffitta scontrini e ricevute fiscali

martedì 17 Dicembre 2019

Anche per i contribuenti con volume d’affari inferiore a 400.000 Euro, che svolgono commercio al dettaglio per via dell'obbligo di utilizzo del registratore telematico. Una “rivoluzione” che necessiterà almeno all’inizio di un periodo di rodaggio

ROMA – Una rivoluzione fiscale: in soffitta gli scontrini e le ricevute fiscali. Anche per i contribuenti con volume d’affari inferiore a 400.000 Euro, che svolgono commercio al dettaglio o altre attività previste dall’articolo 22 del D.P.R. 633, si avvicina il termine a partire dal quale dovranno abbandonare il vecchio sistema di annotazione dei corrispettivi sull’apposito registro previsto dall’articolo 24 del citato Decreto 633/72 con rilascio della ricevuta o dello scontrino fiscale, provvedendo, invece, a memorizzare i corrispettivi riscossi giornalmente trasmettendoli telematicamente all’Agenzia delle Entrate così come previsto dall’articolo 2, comma 1, del D.Legislativo 127/2015, modificato dall’articolo 17 del D.L. 119 del 2018.

Dal 1° gennaio del 2020, quindi, tutti i contribuenti, che svolgono le attività previste dal citato articolo 22, tranne quelle previste dal Decreto del ministro delle Finanze del 14 maggio 2019 (che ha fatto un espresso richiamo delle attività già dispensate dallo scontrino e dalla ricevuta a norma dell’articolo 2 del D.P.R. 696 del 21/12/1996), dotandosi di un registratore telematico (o modificando quello già esistente) oppure utilizzando un’apposita procedura, messa a disposizione sul portale Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate, dovranno provvedere al nuovo adempimento.

Più in particolare, connettendosi ad internet, i contribuenti memorizzano in modo sicuro il corrispettivo provvedendo a trasmettere telematicamente il tracciato Xml all’Agenzia delle Entrate.

Al momento della chiusura giornaliera di cassa, il registratore telematico (RT), predispone automaticamente e sigilla il file Xml con i dati complessivi dei corrispettivi della giornata e lo invia alla Agenzia delle entrate.
Viene prodotto pure un apposito documento, chiamato “documento commerciale”, che non ha alcuno scopo “fiscale”, ma viene consegnato ai clienti i quali, per motivi esclusivamente commerciali (per esempio per documentare l’acquisito in caso di richiesta di sostituzione del prodotto acquistato) oppure per consentire loro, attraverso la previa annotazione del codice discale o della partita Iva, la detrazione fiscale ai fini della determinazione del reddito.

Si tratta, questa volta, di una nuova rivoluzione fiscale che si affianca a quella della “fatturazione elettronica” introdotta il primo gennaio del 2019, e che ha il dichiarato obiettivo non solo di sconfiggere l’evasione fiscale, ma anche di adeguare le procedure fiscali ai più moderni sistemi informatici che dovrebbero rendere più semplice gli adempimenti burocratici.
Bisogna vedere, ora, se gli effetti positivi di questa rivoluzione saranno subito visibili.

Non c’è dubbio che tutte le innovazioni tecnologiche all’inizio vengono vissute con fatica. Non c’è dubbio nemmeno, però, che le novità avanzano e che, a prescindere dagli obiettivi, non possono essere rifiutate.
Ed allora, vediamo ora cosa succede. Speriamo che questa nuova rivoluzione fiscale, magari dopo il necessario periodo di rodaggio, più che la preannunciata “lotteria degli scontrini”, possa servire a semplificare qualcosa e, possibilmente, anche a ridurre l’evasione. Anche se, lo sappiamo bene, l’evasione fiscale si combatte principalmente con un abbassamento della pressione fiscale complessiva, con una vera semplificazione degli adempimenti e con la chiarezza delle norme, le sole condizioni che portano alla tax compliance.

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