Dalla delusione contro il Catania, al riscatto col Palermo: l'inizio della leggenda di Gianluca Vialli

Dalla delusione contro il Catania, al riscatto col Palermo: l’inizio della leggenda di Gianluca Vialli

Daniele D'Alessandro

Dalla delusione contro il Catania, al riscatto col Palermo: l’inizio della leggenda di Gianluca Vialli

venerdì 06 Gennaio 2023

Il mondo del calcio piange la scomparsa della leggenda Gianluca Vialli: il destino di "Luca", sul campo, è legato anche alla Sicilia

25 giugno 1983.

Una data scolpita nel cuore e nella mente di tutti i tifosi etnei. Quel sabato pomeriggio, sul neutro dell’Olimpico di Roma davanti a 40 mila anime rossazzurre giunte nella capitale dalla Sicilia, un sogno divenne realtà.
Il Catania, nello scontro decisivo, pareggia 0-0 contro la Cremonese e, in virtù della precedente vittoria per 1-0 sul Como firmata Crialesi e del pari a reti bianche nel derby lombardo, conquista la promozione in Serie A a distanza di 13 anni dall’ultima volta.

La Sicilia nel destino di “Luca” Vialli

Quel trionfo, oggi 6 gennaio 2023, acquisisce ancor più valore, divenendo cimelio inestimabile.

La squadra di Gianni Di Marzio, infatti, dovette fronteggiare colui che, poco dopo, si sarebbe trasformato in uno degli attaccanti più forti della storia del calcio italiano: Gianluca Vialli.
Nel giorno della sua tragica scomparsa, avvenuta a soli 58 anni, il ricordo di quella storica ed epica partita si fa struggente e, allo stesso tempo, eterno.
“Luca”, capelli ricci al vento e l’esuberanza del 19enne in rampa di lancio, fu l’ultimo ad arrendersi tra i grigiorossi di Mondonico, creando nell’arco dei 90 minuti non pochi grattacapi alla retroguardia siciliana a difesa del portierone Sorrentino.
Movimento incessante, agilità, tecnica, fiuto del gol.
Vialli possedeva tutto e lo dimostrò anche in quella gara che, tuttavia, costituisce una delle rarissime sconfitte di una carriera leggendaria.

A dimostrazione di ciò, come ulteriore certificazione di un uomo che nella sua esistenza ha sempre saputo reagire con cuore ed orgoglio alle cadute più fragorose, c’è quanto accadde l’anno successivo. Tassello, il secondo, a completamento di un puzzle intriso di destino e fatalità che lega Vialli alla Sicilia.
Il 3 giugno del 1984, fu proprio il formidabile bomber a trascinare in A la sua Cremonese, siglando la seconda rete su rigore nel 3-3 contro il Palermo che mandò in estasi il popolo dello “Zini” spezzando un’attesa lunga 54 anni.

Da talento a mito

Quel successo fu l’inizio di una straordinaria avventura sul sacro rettangolo verde, guadagnandosi l’amore e l’affetto di tutti gli appassionati dello sport più bello al mondo a prescindere dai colori indossati. Dallo storico scudetto con la Sampdoria di Boskov nel 1991 in collaborazione con il “gemello del gol” Roberto Mancini, alla Champions League del ’96 sollevata da capitano della Juventus sempre, come se fosse già tutto organizzato dal fato, all’Olimpico di Roma contro l’Ajax.

Poi le vittorie e i trofei da allenatore-giocatore al Chelsea, uno dei pochissimi a riuscirci ad alti livelli in compagnia di gente come Kenny Dalglish e Greame Souness.
Infine, l’abbraccio fraterno e le lacrime con il “Mancio” dopo la parata di Gigio Donnarumma su Saka a Wembley, in quella notte dell’11 luglio 2021 che incoronò l’Italia campione d’Europa.

Fotografia, incantevole, dell’ultima impresa del mito Gianluca Vialli.
Un uomo grande, anzi grandissimo, che ha saputo marcare la differenza dentro e fuori dal campo.
Buon viaggio, “Stradivialli”.

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