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Catania, passi avanti verso il decentramento

redazione

Catania, passi avanti verso il decentramento

giovedì 16 Luglio 2020

Il sindaco: “Trasformare le circoscrizioni da organi di mero parere a strumenti di gestione”

CATANIA – Le priorità per il funzionamento dei servizi ai cittadini dei sei Municipi, quali organi di effettivo decentramento urbano, gli investimenti da realizzare nelle singole articolazioni territoriali con un diretto coinvolgimento delle circoscrizione nell’esecuzione del Patto per Catania e del piano triennale per le opere pubbliche, un piano di costante interlocuzione tra l’Amministrazione Comunale per la concreata attuazione del nuovo regolamento.

Questi e altri argomenti sono stati oggetto della riunione d’insediamento della Consulta dei presidenti dei Municipi circoscrizionali alla presenza del sindaco Salvo Pogliese, del presidente del consiglio comunale Giuseppe Castiglione, dell’assessore al decentramento Alessandro Porto, dell’assessore al personale Michele Cristaldi e del direttore del decentramento Marco Petino, riunioni a cui hanno partecipato i rappresentati delle sei articolazioni amministrative municipali Paolo Fasanaro (I), Massimo Ruffino (II), Paolo Ferrara (III), Erio Buceti (IV) e Alfio Allegra (VI); assente giustificato Angelo Patanè(V).

Il sindaco Salvo Pogliese si è impegnato a convocare, a breve, una riunione coi Direttori delle singole articolazioni burocratiche comunali alla presenza dei presidenti dei sei Municipi.

“Occorre approfondire le tematiche affrontate dalla Consulta – ha spiegato il primo cittadino – al fine di sostenere un’effettiva riforma del funzionamento del decentramento, con strumenti amministrativi e operativi in grado di trasformare le circoscrizioni da organi di mero parere come sono stai finora, a strumenti di gestione di prossimità per i servizi per i cittadini”.

“Per questo – ha concluso Pogliese – bisogna fare in modo che i Municipi possano intervenire sia nella fase di programmazione che in quella attuativa, nell’ottica di una visione di maggiore presenza sul territorio degli organi elettivi, quali sono i consigli municipali e i loro presidenti, con il piccolo apparato burocratico che li accompagna, con un confronto costante sia con il sindaco e l’assessore al ramo sia coi dirigenti comunali”.

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