Al QdS interviene il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori di Catania, Mario Intilisano.
“Il Decreto Caro Voli è sempre un’ulteriore pezza messa per attutire le conseguenze del problema, un pannicello caldo”: a pronunciare queste parole è il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori di Catania, Mario Intilisano, commentando la misura contro l’annoso problema del caro voli in Sicilia.
Il tema assume una valenza particolare soprattutto adesso che il Natale è alle porte e che quindi i quattro aeroporti dell’Isola si popolano di fuori sede che rientrano per le vacanze natalizie. A maggior ragione adesso che è giunto il Decreto Caro Voli con lo sconto del 50%, che però non sembra portare il problema verso una efficace soluzione.
Decreto Caro voli non risolve il problema, parla l’Unione Nazionale Consumatori
“Ѐ vero che aumentando dal 25 al 50% lo sconto per quanto riguarda la Regione Siciliana in questo periodo si va incontro alle esigenze dei consumatori, ma il Decreto non ha nessuna visione a lungo termine, bensì a brevissimo termine. Anche lo stanziamento di 15 milioni di euro annunciato in Finanziaria non risolve le problematiche. Qualche dubbio lo avrei anche per avere esteso lo sconto del 50% a tutti coloro che sono nati in Sicilia e che non vi sono più residenti”, commenta Intilisano al QdS.
“Ci vogliono seri investimenti, il fatto è endemico”
Quella che deve essere aumentata però è l’offerta degli aeroporti. In questo senso “ci vogliono seri investimenti – prosegue Intilisano – e un ampliamento delle possibilità di ricevere voli e un’apertura degli slot verso gli aeroporti. Il problema del caro voli è strutturale, in quanto c’è un’alta domanda, ma al contempo una bassa offerta e quest’ultima va aumentata facendo in modo che le altre compagnie vengano a fare i voli in Sicilia”.
“Non è possibile – aggiunge il rappresentante di UNC – che li facciamo soltanto Wizzair e Ryanair, che hanno il 70-80% del mercato, oppure Ita Airways o Aerolinee siciliane, che comunque fanno pochissimi voli. Dobbiamo fare in modo che vengano a investire in Sicilia altri operatori, come i francesi, gli spagnoli o i turchi oltre a compagnie italiane. Un regime di oligopolio come quello attuale non risolve il problema”.
“Ogni anno le vacanze natalizie sono un periodo difficile in tutto il mondo sul fronte del traffico aereo. Se ci mettiamo anche il maltempo la frittata è fatta; ma si sa: la richiesta è alta e i servizi non vengono adeguatamente implementati. Devono funzionare anche i treni che collegano gli aeroporti alle città, le navette e tutto il sistema. Il fatto è endemico e i disagi saranno sempre più significativi perché siamo in un periodo particolare dell’anno”.
Il rischio del rimborso
Riguardo alle recenti dichiarazioni del capogruppo del Partito Democratico all’Ars Michele Catanzaro sul Decreto caro voli, “sono d’accordo – conclude Intilisano – perché è un rimborso che modifica le condizioni della libera concorrenza e anzi fa alzare il prezzo all’imprenditore. L’Antitrust fa un bel lavoro, ma non ha grandi risorse e quindi questo lavoro richiede del tempo, specialmente quando si tratta di pratiche commerciali scorrette. Alla fine comminerà una sanzione, che però alla compagnia non farà tutto questo danno”.
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Immagine di repertorio