Dehors in centro storico, scoppia il caso. Senza regolamento si teme l’incertezza - QdS

Dehors in centro storico, scoppia il caso. Senza regolamento si teme l’incertezza

Desiree Miranda

Dehors in centro storico, scoppia il caso. Senza regolamento si teme l’incertezza

venerdì 28 Giugno 2019

Soprintendenza blocca un esercizio in piazza Duomo. Balsamo: “Confusione con nuova legge regionale”

CATANIA – Gli spazi all’aperto forniti di tavolini e gazebo caratteristici di bar e di ristoranti, i cosiddetti “dehors”, sono ormai da giorni al centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale e della soprintendenza, ma senza un regolamento sembra proprio che non si riesca ad uscire dall’impasse.

Tutto è nato da alcune denunce sui social a proposito del nuovissimo punto di ristoro in piazza Duomo, all’angolo di palazzo dei Chierici, di fronte il municipio. Tavolini e ombrelloni bianchi hanno indignato qualcuno, mentre altri si sono schierati con i commercianti. Il Comune ha rilasciato le autorizzazioni, ma poi si è pronunciata la Soprintendenza bloccando tutto.

Nessuna richiesta sarebbe stata presentata all’ente. “Evidentemente non l’hanno presentata, né loro né noi” dice l’assessore alle attività produttive del Comune, Ludovico Balsamo. “Siamo in un momento di confusione perché la legge regionale dei primi di maggio rivede le competenze della Soprintendenza proprio su questo genere di richieste. Sembra dire che questa tipologia di allestimenti esterni non necessita più del suo parere”, afferma Balsamo.

La stessa legge, però, e lo sottolinea anche l’assessore, differenzia i palazzi storici e monumentali, così come alcune vie o piazze da tutto il resto. “Per questi non c’è l’esonero dal parere”, dice. Poiché il nuovo punto ristoro si trova proprio in piazza Duomo e in particolare a palazzo dei Chierici che è tutelato dalla Soprintendenza, la strada sarebbe proprio quella della richiesta di autorizzazione, eppure non è andata proprio così. “Ci siamo limitati ad autorizzare all’esercente le stesse cose, tavoli, sedie e ombrelloni, presenti anche in piazza”, ma spiega ancora l’assessore “probabilmente ciò che ha creato confusione sono state le partizioni verticali montate dall’azienda nei primi giorni: erano invasive ed assenti nel nostro provvedimento”.

Un vero e proprio guazzabuglio che nasce dalla mancanza di un regolamento comunale apposito. Se ne parla da anni e probabilmente se ne parlerà ancora per un po’ perché non ci sarebbero le competenze necessarie per metterlo a punto. “È un regolamento complesso che va organizzato con altre direzioni”, dice Balsamo. Da considerare però, anche una “carenza atavica di personale”, aggiunge.

Sulla questione è intervenuto anche il segretario provinciale della Confederazione italiana federazioni autonome (Cifa) Gaetano Benincasa. Si teme un precedente “che può davvero mettere in ginocchio un settore che in estate trova un attimo di respiro: non dimentichiamo che questi imprenditori proprio nella stagione estiva danno da lavorare a molti giovani e inoltre rendono vivibile ancor di più il centro storico, che diventa attrattivo anche per le migliaia di turisti presenti”, dice.

“L’imprenditoria va stimolata, nel rispetto delle regole: per questo ci appelliamo anche all’amministrazione comunale a non demordere e a impegnarsi a redigere regole chiare per tutti visto che dal passato non ne abbiamo ereditate”.

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