Depuratori più efficienti, la sfida dell’Unipa - QdS

Depuratori più efficienti, la sfida dell’Unipa

redazione

Depuratori più efficienti, la sfida dell’Unipa

venerdì 10 Luglio 2020

Progetto dell’Università di Palermo finanziato dall’Ue per il recupero delle materie prime. Il referente Mannina: “L’adeguamento degli impianti è un’opportunità per la green economy”

PALERMO – L’Università degli studi di Palermo presenta il progetto “Achieving wider uptake of water-smart solutions – Wider-Uptake”, di cui l’Ateneo è partner. Il progetto, che ha ricevuto dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 un finanziamento che supera gli 11 milioni di euro di cui oltre 1 milione e mezzo all’Università di Palermo, ha come obiettivo il recupero di materie prime – fosforo, azoto, biopolimeri e acqua trattata per il riuso – dalla depurazione delle acque reflue favorendo la simbiosi industriale per portare il concetto di innovazione sul mercato.

L’applicazione di water-smart solutions consentirà un miglioramento dell’efficienza degli impianti di depurazione permettendo contestualmente di ridurre l’impronta di carbonio – carbon footprint – necessaria ogni giorno per restituire all’ambiente acqua depurata, tramite l’implementazione di biotecnologie innovative che riducono i consumi energetici e le emissioni di gas serra dai depuratori.

“La depurazione delle acque mirata alla salvaguardia dei corpi idrici ricettori e quindi dell’ambiente richiede una rivisitazione in un’ottica di economia circolare. Numerosi impianti di depurazione sono sotto infrazione comunitaria e uscire velocemente da tale situazione è uno degli obiettivi prioritari di sostenibilità ambientale – spiega il referente scientifico Giorgio Mannina, docente di Ingegneria Sanitaria-Ambientale al Dipartimento di Ingegneria UniPa – La necessità di adeguamento di numerosi impianti di depurazione fornisce delle opportunità in una direzione di green-economy e alimenta delle sfide che possono contribuire ad uno sviluppo in vari settori industriali e sbocchi occupazionali”.

Sei casi studio, disseminati nei vari Paesi Europei partner del progetto, tra cui due in Italia, forniranno le linee guida, condivise e ulteriormente sviluppate con la comunità, sull’implementazione ed applicazione delle soluzioni innovative. Gli impianti di depurazione, gestiti da Amap Spa, sono quelli dei comuni di Corleone e Marineo.

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