Differenziata, scoppia la guerra dei numeri - QdS

Differenziata, scoppia la guerra dei numeri

Rosario Battiato

Differenziata, scoppia la guerra dei numeri

venerdì 10 Maggio 2019

Sfida a colpi di percentuali tra il deputato M5s Trizzino e l’assessore all’Energia Pierobon. I dati Ispra e Regione non combaciano: nel 2017 scostamenti anche di 20 punti nei singoli Comuni

PALERMO – Sulla differenziata è scoppiata la guerra dei numeri. Negli ultimi giorni, Giampiero Trizzino, deputato stellato all’Ars, e l’assessore Alberto Pierobon si sono sfidati a colpi di percentuali, perché, a detta del primo, i numeri rilasciati dalla Regione, quelli che raccontano la grande galoppata dell’Isola alla rincorsa della media nazionale (comunque distante ancora, anche nelle migliori stime, almeno venti punti percentuali), non sarebbero allineati a quelli che ogni anno fornisce l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sottoposto alla vigilanza del ministero dell’Ambiente, nel rapporto rifiuti. Per l’assessore regionale si tratterebbe di uno scostamento di pochi punti percentuali, per Trizzino una differenza che farebbe scattare premialità e penalità non confacenti ai numeri dell’Ispra.

Per trovare il bandolo della matassa, prima delle dichiarazioni, bisogna andare fino al punto. Secondo l’Ispra, che aggiorna annualmente anche il catasto regionale dei rifiuti, la raccolta differenziata dell’Isola è stata, nel 2017 (ultimo anno disponibile), pari al 21,72%. Di gran lunga la più bassa d’Italia – al penultimo posto c’è il Molise che comunque si trova al 30% – anche se in decisa ripresa rispetto al 2016, quando era stata del 15,43%.

I dati diffusi dalla Regione, in particolare dall’Ufficio speciale per il monitoraggio e l’incremento della raccolta differenziata presso i comuni della Sicilia, oscillano tra il 19,7% di gennaio, che risulta essere il peggior dato mensile dell’anno, e il 24,4% che invece è il migliore del 2017. Facendo una media delle statistiche ottenute mensilmente si ottiene un dato pari a 22,5%, quindi di poco meno di un punto percentuale rispetto al dato rilasciato dall’Ispra.

Sin qui i dati in generale, quello a cui però Trizzino fa riferimento sono i dati di alcuni comuni che non combacerebbero, e di molto, con quelli Ispra. “I dati diffusi dall’Ufficio speciale per il monitoraggio della raccolta differenziata della Regione siciliana – ha spiegato il deputato regionale Trizzino – differiscono rispetto a quelli dell’Ispra, faccio qualche esempio: nel 2017 a Realmonte (Ag), per la Regione la differenziata sarebbe stata al 68,08%, per l’Ispra al 54,10%; a Camporeale (Pa) la Regione ‘sparava’ un 46,05%, mentre l’Ispra si fermava al 24,40%; a Roccamena (Pa), la Regione ha dichiarato un 54,42% ma per l’Ispra sarebbe al 74,73%”.

L’accusa di Trizzino, dunque, non colpirebbe tanto il dato generale ma il discorso legato alle singole percentuali dei comuni che farebbero scattare le premialità previste dalla legge. “Mi chiedo – ha aggiunto Trizzino – quali siano i criteri di calcolo seguiti dalla Regione, anche perché a voler seguire i dati Ispra, in molti Comuni salterebbero immediatamente le premialità che sono state attribuite per aver superato determinate percentuali di raccolta differenziata, mentre altri Comuni ne avrebbero diritto e invece sono stati penalizzati”.

E ci sono anche gli esempi: “Quando parlo di premialità, mi riferisco a diverse decine di migliaia di euro, come i 92.738 € ricevuti da Calamonaci (per la Regione al 67,99%, per l’Ispra al 53,86%) o i 150.993 € di Sant’Angelo Muxaro, premiato dalla Regione per il 75,55% di differenziata, dato che per per l’Ispra sarebbe fermo al 56,03%: oltre il 19% di differenza”.

La risposta della Regione è stata affidata all’assessore Alberto Pierobon: “I dati a cui si riferisce l’onorevole Trizzino risalgono al 2017 e si discostano da quelli dell’Ispra appena dello 0,8 per cento”. Inoltre, aggiunge, “chi ha esperienza nel settore rifiuti sa bene che anche i dati Ispra, che si rifanno ai Mud (modello unico di dichiarazione ambientale, ndr), avrebbero potuto non essere attendibili o, comunque, essere meno affidabili di quelli degli uffici del dipartimento Acque e rifiuti, oggetto di approfondimenti e incroci spesso effettuati”.

A stretto giro è poi giunta la risposta di Trizzino: “probabilmente Pierobon avrà letto le mie dichiarazioni di corsa o con superficialità, altrimenti non avrebbe battezzato come risibili e microscopici gli scostamenti percentuali sulla differenziata da noi evidenziati tra dati regionali e dati Ispra che oltrepassano il 20 per cento, come a Camporeale o che ci si avvicinano moltissimo come a Sant’Angelo Muxaro e a Calamonaci. E questo per non parlare di tutta la sequela di Comuni dove gli scostamenti sono di oltre il 10 per cento”. Insomma, la guerra è appena cominciata.

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