Il fermo è stato disposto dalla Procura di Enna, diretta da Massimo Palmeri, al termine dell’interrogatorio condotto dai sostituti procuratori Stefania Leonte e Orazio Longo, che hanno contestato al 39enne – incastrato dall’esame del Dna – l’accusa di violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto ai danni di una donna disabile e nel momento in cui la stessa era a lui affidata.
Secondo quanto ricostruito l’uomo, durante una delle tante notti consecutive prestate in struttura, approfittando dell’assenza temporanea dell’infermiere professionale, non curante neanche della positività al Covid-19, avrebbe raggiunto la vittima “che conosceva da tempo” e avrebbe consumato “un rapporto sessuale privandosi di ogni sistema di protezione antivirale, tuta e
mascherina”.
(ITALPRESS).