Calderone (Fi) su bando: “D’accordo con Fava, fondi a chi non licenzia”. Ci ha provato Forza Italia, prima ancora anche Udc e Partito democratico
PALERMO – La crisi del settore dell’editoria, già in crisi da anni e aggravatasi con la pandemia, è stata affrontata dalla politica siciliana con alcuni disegni di legge che porterebbero ossigeno alle aziende editoriali, ma che restano chiusi nei cassetti della commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana. La materia è stato affrontata sia dalle forze di maggioranza che di opposizione e ad oggi sono tre i ddl presentati, con caratteristiche diversificate. È stato il Partito democratico con Luca Sammartino a presentare il primo disegno di legge. Si tratta del n. 589 del 25 luglio 2019 (“Disposizioni per l’editoria. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2013, n.24”) che introduce misure di sostegno ai livelli occupazionali in favore dei lavoratori delle imprese di informazione locale. Il disegno di legge prevede contributi in conto capitale, in conto interessi e prestazioni di garanzie e contro garanzie, per l’accesso al credito per interventi di innovazione tecnologica e organizzativa. Previsti anche contributi in conto capitale, per stabilizzare il personale a tempo determinato, con particolare attenzione a quelle imprese che utilizzano mezzi di comunicazione differenziati. Un milione di euro la somma prevista per realizzare tali finalità per l’anno 2019.
Un secondo disegno di legge sulla materia è stato presentato a dicembre dello scorso anno da Vincenzo Figuccia dell’Udc, e ad oggi non ha visto la luce. (Ddl n. 668 – Interventi a sostegno dell’editoria digitale siciliana). Come dice il titolo il documento è rivolto a incentivare quelle aziende editoriali che sviluppano tematiche culturali siciliane.
Di editoria locale si occupa il terzo disegno di legge, il più recente, presentato da Tommaso Calderone di Forza Italia il 27 maggio del 2020. (n.767 – Interventi a favore dell’editoria, modifiche ed integrazioni all’art. 31, della L.R. n. 32 del 23 dicembre 2000). Previsto un supporto multiplo, costituito da contributi in conto interessi per l’accesso a mutui bancari a tasso agevolato per la ristrutturazione aziendale e l’ammodernamento tecnologico e digitale e credito di imposta sulla pubblicità e per la realizzazione di programmi per la diffusione della lettura dell’editoria libraria su carta stampata e digitale. Nel documento si sostiene l’opportunità di creare convenzioni e consorzi tra editori enti locali e aziende di distribuzione per iniziative editoriali qualificate.
Abbiamo contattato proprio il primo firmatario di quest’ultimo disegno di legge, Tommaso Calderone, deputato regionale di Forza Italia e a cui abbiamo chiesto se con il bando sull’editoria del governo Musumeci si può ritenere superato il suo disegno di legge. La risposta è stata negativa. “Tutto si può integrare – ha detto Calderone al Quotidiano di Sicilia – il bando Musumeci è una gran cosa , ma tutto è integrabile. Tutti i testi normativi sono emendabili e se possiamo dare un contributo pure noi di Forza Italia ben venga. Io avevo anche parlato di un contributo straordinario da inserire in finanziaria e lo avevo chiesto anche per i giornali on line. Il problema è reperire le risorse”.
Come accade spesso quindi i vari disegni di legge sulla stessa materia proposti da forze parlamentari, vanno ad integrare documenti provenienti dal governo e ne diventano parte integrante. Alla domanda su cosa pensa dei rilievi sollevati dal collega Claudio Fava sui criteri di assegnazione dei contributi previsti dal Bando Musumeci tra i quali non vi è quello del mantenimento dei livelli occupazioni, Calderone ha risposto che si tratta non di rilievi polemici, ma costruttivi. “Io credo che il presidente Musumeci, che è attento, così come tutto il governo regionale, ne prenderà atto e se c’è da limare qualche passaggio, lo farà certamente. In questo momento non è il caso di fare contrapposizioni, noi al contrario del governo nazionale, che non ascolta le opposizioni, se vengono proposte sensate dai partiti di minoranza, siamo pronti ad ascoltare”.