Elezioni Francia 2022, seggi aperti: atteso testa a testa Macron-Le Pen - QdS

Elezioni Francia 2022, seggi aperti: atteso testa a testa Macron-Le Pen

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Elezioni Francia 2022, seggi aperti: atteso testa a testa Macron-Le Pen

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domenica 10 Aprile 2022

Secondo gli ultimi sondaggi sarà un duello all’ultima preferenza: 2 punti separano i principali contendenti al primo turno (26% contro 24%), altrettanti al secondo (51% a 49%)

Seggi aperti, in Francia, dove circa 48,8 milioni di elettori sono chiamati a scegliere il nuovo presidente. Le operazioni di voto, che si concluderanno questa sera alle 19, sono state anticipate nei territori d’oltremare per una questione di fuso orario. Tra i francesi residenti all’estero non potrà votare chi risiede a Shanghai a causa del confinamento deciso nel quadro della strategia cinese di lotta al Covid. Il sistema elettorale prevede due turni, con un ballottaggio in programma per il 24 aprile tra i due aspiranti presidenti più votati domenica, se nessuno dei partecipanti avrà raggiunto la maggioranza dei voti al primo turno.

L’esito del voto che deciderà il nome del prossimo inquilino dell’Eliseo si è fatto più incerto con il passare dei giorni e il susseguirsi di sondaggi che vedevano assottigliarsi lo scarto tra i due contendenti favoriti, il presidente uscente Emmanuel Macron e la candidata del Rassemblement National, Marine Le Pen, anche nelle proiezioni per il secondo turno, in programma per il 24 aprile.

Sono in tutto 12 gli aspiranti presidenti che per partecipare si sono dovuti assicurare il sostegno di almeno 500 dei 42mila funzionari eletti francesi. Il presidente in carica Macron viene dato come favorito in tutti i sondaggi, e si profila per il 24 aprile un nuovo ballottaggio, come nel 2017, con la leader di Rassemblement national.

Emmanuel Macron

Allora 39enne è diventato nel 2017 il presidente più giovane della storia francese, con la promessa di rinnovare, attirando voti sia a sinistra che a destra, la vita politica e riformare la Francia attraverso il movimento da lui fondato, La République En Marche, che in questi anni non è riuscito a radicarsi elettoralmente nei territori. Nei suoi cinque anni di mandato, caratterizzati da un susseguirsi di crisi da quella, a livello nazionale, dei gilet gialli, passando dalla pandemia fino ad ora la guerra, il suo programma si è spostato verso destra, con la promessa di tagli fiscali, del welfare e innalzamento dell’età pensionabile. Vuole poi innalzare da 100mila a 150mila euro il tetto della tassa di successione e – sul fronte liberal – vuole che lo Stato riconosca “come si sono trasformate le famiglie” dando anche alle coppie conviventi lo stessi status fiscale di quelle sposate. Entrato formalmente nella campagna all’ultimo minuto, Macron ha fatto un unico comizio, sottolineando di essere principalmente occupato negli sforzi diplomatici per mettere fine al conflitto in Ucraina. I sondaggi lo danno costantemente in testa al primo ed al secondo turno, ma in questo la forbice con Le Pen si sta pericolosamente restringendo in questi ultimi giorni.

Marine Le Pen

Figlia del fondatore del Front National, da lei rifondato in Rassemblement National, la 53enne leader dell’estrema destra francese è alla sua terza candidatura presidenziale: nella prima, nel 2012, arrivò terza con il 17,9% – quindi non andò al ballottaggio che fu tra Francois Hollande e Nicolas Sarkozy con il socialista vincitore – nel 2017 ebbe il 21,3% al primo turno ed il 34% al secondo, quando fu battuta con ampio margine da Macron. Tutti i sondaggi la danno al ballottaggio anche quest’anno, ed indicano uno scarto molto più ridotto di cinque anni fa tra i due candidati, di appena 3% secondo alcuni rilevamenti. La sua campagna è stata dai toni molto più misurati di quella degli anni scorsi, soprattutto sulla retorica anti immigrati, concentrata soprattutto sugli interventi a sostegno dei redditi familiari ed il potere di acquisto. La sua storica vicinanza e simpatia per la Russia di Vladimir Putin – subito dopo l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio scorso, la candidata si affrettata a mandare al macero centinaia di migliaia volantini elettorali con una sua foto insieme al presidente russo – non sembra che l’abbia danneggiata nei sondaggi.

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