Aeroporto di Catania riapre dopo emergenza Etna: info sui voli

Aeroporto di Catania ed emergenza cenere, ecco la riapertura totale dello scalo

Aeroporto di Catania ed emergenza cenere, ecco la riapertura totale dello scalo

Redazione  |
martedì 23 Luglio 2024

La nota della Sac sulla riapertura dello spazio aereo dopo la chiusura determinata dall'attività vulcanica dell'Etna.

Dopo l’emergenza cenere provocata dall’ultima eruzione dell‘Etna nella giornata di martedì 23 luglio 2024, l’aeroporto di Catania riapre lo spazio aereo.

Ecco la nota della SAC con tutte le informazioni utili per i passeggeri.

Aeroporto di Catania riapre dopo emergenza Etna

Nella nota della Sac, società che gestisce lo scalo etneo, si legge: “e’ stata disposta la riapertura totale e completa dello scalo a partire dalle ore 20.00 locali. In stretta collaborazione con le compagnie aeree e tutti gli attori coinvolti nelle operazioni di scalo, confidiamo nel ripristino di tutti i servizi e dei regolari collegamenti aerei nel più breve tempo possibile.

Fino alle ore 18 – come da precedente comunicazione – lo spazio aereo è rimasto chiuso, con conseguenti voli cancellati o dirottati, per permettere la rimozione della cenere e l’eliminazione di ostacoli.

Ulteriori aggiornamenti riportano che è stata disposta la riapertura totale e completa dello scalo a partire dalle ore 20.00 locali: “In stretta collaborazione con le compagnie aeree e tutti gli attori coinvolti nelle operazioni di scalo, confidiamo nel ripristino di tutti i servizi e dei regolari collegamenti aerei nel più breve tempo possibile”.

Gli aggiornamenti dell’Ingv

L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo – ha comunicato un aggiornamento sullo stato dell’Etna e sulle attività del vulcano.

“L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle immagini della rete di videosorveglianza si osserva che la fontana di lava precedentemente descritta nel comunicato di aggiornamento delle ore 3:08 UTC è proseguita nelle ore successive. Questa attività ha prodotto dei getti di lava che, intorno alle ore 6:30 UTC, hanno raggiunto un’altezza di varie centinaia di metri e una colonna eruttiva che ha raggiunto un’altezza di circa 8 km s.l.m. disperdendosi inizialmente a ESE e ruotando dopo a SSE. E’ stata segnalata ricaduta di materiale fine in località Rifugio Sapienza, Piano Vetore, C.da Milia, Nicolosi, Tremestieri Etneo e Catania. L’attività di fontana è gradualmente diminuita fino ad esaurirsi, intorno alle 8:15 UTC. L’attività ha prodotto un piccolo trabocco lavico dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova la cui lunghezza non è attualmente stimabile a causa della presenza di copertura nuvolosa”.

“Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto i valori massimi tra le 02:30 e le 08:00 UTC di oggi. Successivamente si è osservato un decremento dei valori che, dopo qualche fluttuazione, ha raggiunto, intorno alle ore 11:30 UTC, la base del livello alto, dove attualmente permane con tendenza al decremento. Le sorgenti del tremore sono localizzate nell’area del cratere Voragine ad una elevazione di circa 2400 m sul livello del mare. Contestualmente anche l’attività infrasonica ha subito un rapido decremento, sia nel numero degli eventi che nell’ampiezza. Attualmente si osserva una debole attività infrasonica al cratere di sud-est”.

“Le analisi delle deformazioni del suolo rilevano una decompressione cumulativa di circa 150 nanostrain, misurata dal dilatometro di Monte Ruvolo dalle 22.00 UTC circa del 22 Luglio alle 7.55 UTC del 23 Luglio. In particolare, il dilatometro ha mostrato una progressiva decompressione fino alle 06:00 UTC circa, cumulando 50 nanostrain. A partire dalle 06:00 UTC, il segnale ha mostrato una rapida variazione cumulando i restanti 100 nanostrain. A partire dalle 7.55UTC circa, il dilatometro DRUV ha indicato una progressiva inversione di trend, mostrando l’inizio di una fase di compressione, cumulando, fino allo stato attuale, poche decine di nanostrain. Anche la rete clinometrica ha mostrato un simile andamento. Le maggiori variazioni si osservano alle tre stazioni sommitali (ECP, PDN, PLC) mentre alcune stazioni a media quota (e.g., MDZ, CBD, CIT) mostrano minime variazioni entro decimi di microradiante. In particolare, ECP, tra le 00:00 e le 06:00UTC circa ha cumulato 1.0 microradiante circa”.

“A partire dalle 06:00UTC fino alle 07:55UTC, ECP ha mostrato variazioni più rapide, cumulando ulteriori 1.8 microradianti circa. A partire dalle 07:55UTC circa, ECP ha mostrato, su entrambe le componenti, una progressiva inversione di trend, cumulando circa 0.5 microradianti. Allo stato attuale, ECP inizia a registrare il suo tipico andamento. PDN e PLC hanno registrato complesse e fluttuanti variazioni al di sotto di 1 microradiante. La rete GNSS elaborata ad alta frequenza non ha mostrato variazioni significative all’interno della variabilità del dato”.

Immagine di repertorio

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