Esportazione spazzatura, rifiuti in partenza da Lentini (Sicilia)

Tra discariche sature e spazio insufficiente, rifiuti siciliani in viaggio verso la Danimarca: nuovo via libera

Tra discariche sature e spazio insufficiente, rifiuti siciliani in viaggio verso la Danimarca: nuovo via libera

Simone Olivelli  |
sabato 31 Agosto 2024

Il provvedimento sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti è arrivato dagli uffici del dipartimento regionale Rifiuti. Ecco cosa prevede.

Decreto dopo decreto, prosegue l’esportazione della spazzatura prodotta in Sicilia. Nelle scorse ore dagli uffici del dipartimento regionale Rifiuti è arrivato un nuovo via libera al trasporto transfrontaliero. Il provvedimento è stato firmato dal dirigente generale Arturo Vallone e ripropone all’attenzione generale un dato ormai noto da tempo: la non autosufficienza dell’isola nella gestione dei rifiuti.

Con le discariche in parte sature e il percorso per la realizzazione dei termovalorizzatori ancora molto lontano dal traguardo, l’unica soluzione percorribile resta quello dell’invio fuori regione. Con destinazioni quasi sempre all’estero, dove – stando a quanto dichiarato dagli impianti che pretrattano l’indifferenziata – i prezzi sono più abbordabili rispetto al resto d’Italia.

Esportazione della spazzatura della Sicilia, rifiuti in partenza da Lentini

La nuova autorizzazione rilasciata dagli uffici di viale Campania riguarda 180mila tonnellate di indifferenziata che verrà trattata da Sicula Trasporti, proprietaria dell’impianto di trattamento meccanico biologico a Lentini, nel Siracusano. La società dal 2020 è amministrata dal tribunale di Catania, dopo il coinvolgimento dei titolari – i fratelli Antonello e Salvatore Leonardi – nell’inchiesta giudiziaria Mazzetta Sicula.

Sicula Trasporti già da parecchio tempo ha fatto presente di non riuscire a trovare spazi per abbancare i rifiuti che riceve da oltre un terzo dei centri della Sicilia e, per questo, di essere costretta a rivolgersi all’estero. A occuparsi del trasporto, però, come accade spesso in questi casi, sarà un’altra impresa.

La società milanese e quella danese

Nel ruolo di notificatore – il soggetto che formalmente chiede alla Regione il rilascio dell’autorizzazione per trasportare i rifiuti fuori dai confini – in questo caso c’è la Vibeco. L’impresa ha sede a Paderno Dugnano, in provincia di Milano, e in questi anni ha più volte ricevuto il nulla osta per occuparsi della spazzatura prodotta in Sicilia.

La Vibeco sarà responsabile del trasporto delle ecoballe fino in Danimarca. Il Paese del Nord Europa è stato uno dei primi a ricevere i rifiuti siciliani per trattarli all’interno dei propri termovalorizzatori. Nel decreto firmato da Vallone viene specificato che l’impianto di destinazione è quello di proprietà di Argo I/S, nella città di Roskilde. I rifiuti arriveranno lì via mare.

Come autorità di transito, infatti, viene individuata la Spagna, che, a differenza della Danimarca, non si è espressa sulla richiesta di transito. Tuttavia, in materia di trasporto transfrontaliero di rifiuti, la normativa europeo prevede il silenzio assenso.

Una novità rispetto alle precedenti autorizzazioni sta nella durata. Non più un anno, ma quasi tre. “Poiché l’impianto di recupero, ai sensi dell’art. 14 del Regolamento CE 1013/2006, è titolato di autorizzazione preventiva, l’autorizzazione alla spedizione può superare un anno civile dalla data di rilascio. In accordo con l’autorità competente di destinazione (la Danimarca, ndr), la spedizione potrà avere luogo fino al 14 marzo 2027”, si legge nel provvedimento.

Gli accorgimenti da prendere

Così come nelle precedenti autorizzazioni, anche in questo caso viene specificato che il trasporto dei rifiuti dovrà avvenire in piena sicurezza. La responsabilità, in questo caso, sarà della Vibeco. “Il notificatore e le altre imprese interessate dalla spedizione di rifiuti o dal loro recupero o smaltimento – si legge nel decreto – dovranno adottare i provvedimenti necessari per garantire che tutti i rifiuti che spediscono siano gestiti senza pericolo per la salute umana e secondo metodi ecologicamente corretti per tutta la durata della spedizione e durante il recupero o lo smaltimento”.

“Si dovrà, altresì, durante tutte le fasi del trasporto, far ricorso ad opportuni sistemi di contenimento tali da evitare – viene specificato – ogni possibile rischio di sversamenti, spargimenti, contaminazione o contatti con l’ambiente”.

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Immagine di repertorio

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