Legambiente, espropriare la Basilica del Murgo di Agnone - QdS

Legambiente, espropriare la Basilica del Murgo di Agnone

Luigi Solarino

Legambiente, espropriare la Basilica del Murgo di Agnone

venerdì 14 Agosto 2020

Legambiente Sicilia e Augusta chiedono alla Regione il provvedimento per la messa in sicurezza dell’edificio. Il sito in cui è allocato il monumento è classificato dal Piano paesaggistico come “area di interesse archeologico”

AUGUSTA – Legambiente Sicilia e Augusta, in una nota, chiedono che “la Regione provveda senza indugio ad espropriare il bene Basilica del Murgo ai sensi del vigente Codice dei Beni Culturali e a mettere in atto tutte le misure di tutela e valorizzazione del monumento”.

La Basilica del Murgo, la cui costruzione ebbe inizio intorno all’anno 1224 per volontà dell’imperatore Federico II di Svevia, è ubicata ad Agnone Bagni, frazione di Augusta. L’imperatore voleva che nella Basilica, primo nucleo di un convento, si trasferissero i monaci dell’Abbazia Cistercense di Roccadia. Federico II, probabilmente a seguito del deterioramento dei rapporti con il papato e al cambiamento del suo orientamento politico, interruppe la costruzione della grande chiesa quando l’alzata delle mura era solo di 3 metri.

L’insigne storico dell’arte, Giuseppe Agnello, tra i massimi ed autorevoli esperti di architettura Sveva, scrisse in un suo studio: “Se circostanze impreviste non avessero troncato, quasi all’inizio, il compimento dell’impresa, oggi forse ammireremmo nella chiesa del Murgo una delle più eloquenti affermazioni di tutta l’architettura Sveva dell’Italia meridionale”.

L’area dove si trova la Basilica, attualmente, è di proprietà della famiglia Leonardi, proprietaria anche della discarica di Grotte San Giorgio della Sicula Trasporti. Lo scorso giugno detta discarica è stata al centro di un inchiesta portata avanti dalla Procura della Repubblica di Catania. Il sito in cui è allocato il monumento è classificato nel vigente Piano Paesaggistico come “Area di interesse archeologico, art. 142 lett.m D.lgs. 42/04” ma il bene in sé non appare censito e non è chiaro se esso, in forza del provvedimento datato 17/3/1949, è realmente sottoposto a vincolo monumentale ai sensi della legge 1089/1939.

Pertanto Legambiente “sollecita la Regione Siciliana, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa ed il Comune di Augusta, concordemente ed in sinergia benché ciascuno per la sue competenze, a rendersi attivi e partecipi all’opera di acquisizione e salvaguardia del bene. A nessun può e deve sfuggire l’enorme valore artistico, storico e culturale della basilica e l’ineludibile dovere che ne deriva di acquisire il bene al patrimonio pubblico e di tutelarlo adeguatamente”.

Nella stessa nota l’associazione ambientalista, riferendosi alla vicenda della discarica di Grotte San Giorgio della Sicula Trasporti, scrive che: “Legambiente Sicilia mantiene ferma la sua decisa contrarietà alla quanto mai inopportuna domanda di ampliamento della discarica – di cui sono titolari i Leonardi – ubicata in territorio di Lentini e limitrofa anche ai territori di Augusta e Catania dove insistono altri impianti della stessa società proprietaria. Chiediamo piuttosto che essa, ai sensi delle leggi vigenti, per le gravissime infrazioni emerse dall’inchiesta della Procura catanese, venga chiusa e sia revocata l’AIA. La nostra associazione continua a seguire l’evolversi della situazione e ci costituiremo parte civile nel procedimento penale che ne dovesse scaturire contro i pirati dell’ambiente, i tecnici corrotti e i funzionari infedeli”.

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