Il telescopio sottomarino KM3NET, dagli abissi del Mar Mediterraneo, ha rilevato il neutrino più energetico della storia
Una scoperta straordinaria, storica, che spedisce la Sicilia dritta verso il futuro. Il grande telescopio sottomarino KM3NET, che studia l’universo dagli abissi del Mar Mediterraneo, ha infatti rilevato il segnale prodotto da un neutrino cosmico dall’energia record di circa 220 PeV (220 x 1015 elettronvolt o 220 milioni di miliardi di elettronvolt). Questo incredibile risultato, frutto di anni di studio e ricerca, è stato raggiunto il 13 febbraio 2023 dal rilevatore ARCA del telescopio sottomarino per neutrini KM3NeT. Presso l’Aula Magna del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana” dell’Università di Catania si è tenuta la conferenza dal titolo ” Dalle profondità del Cosmo alle profondità del Mediterraneo” in cui sono stati riportati segreti e dettagli della scoperta, nel corso di un evento trasmesso in diretta dalle sedi dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – tra i fondatori e principali contributori del progetto a Roma – del CNRS Centre National de la Recherche Scientifique a Parigi e di Nikhef National Institute for Subatomic Physics ad Amsterdam.
Il capolavoro chiamato telescopio KM3NET
Il telescopio per neutrini KM3NeT, attualmente in costruzione, è una gigantesca infrastruttura in acque profonde distribuita su due rivelatori ARCA e ORCA. Il rivelatore KM3NeT/ARCA (Astroparticle Research with Cosmics in the Abyss) è dedicato principalmente allo studio dei neutrini di più alta energia e delle loro sorgenti nell’universo. Si trova a 3450 m di profondità, a circa 80 km al largo della costa di Portopalo di Capo Passero, in Sicilia. Le sue unità di rivelazione (detection unit, DU) alte 700 m sono ancorate al fondale marino e posizionate a circa 100 m di distanza l’una dall’altra. Ogni DU è dotata di 18 moduli ottici digitali (Digital Optical Module, DOM), ciascuno contenente 31 fotomoltiplicatori (photomultiplier). Nella sua configurazione finale, ARCA comprenderà 230 DU. I dati raccolti vengono trasmessi tramite un cavo sottomarino alla stazione di terra dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN. Il rivelatore KM3NeT/ORCA (Oscillation Research with Cosmics in the Abyss) è ottimizzato per studiare le proprietà fondamentali dei neutrini. Si trova a una profondità di 2450 m, a circa 40 km dalla costa di Tolone, Francia. Sarà composto da 115 DU, ciascuna alta 200 m, e distanziate fra loro di 20 m. I dati raccolti da ORCA vengono inviati alla stazione di terra di La Seyne Sur Mer.
Dott.Santo Gammino (Direttore INFN LNS): “Orgogliosi di una scoperta del genere in Sicilia”
A margine dell’evento, ai microfoni del Quotidiano di Sicilia, è intervenuto il dottor Santo Gammino, Direttore INFN-LNS, che ha espresso tutto il suo orgoglio per una scoperta che ha visto la Sicilia e i suoi straordinari ricercatori assoluti protagonisti: “E’ indubbiamente un passo avanti per la scienza della cui portata non siamo probabilmente ancora pienamente coscienti – dichiara – Ci vorranno però ancora altri eventi, un altro rilevatore ancor più potente che stiamo costruendo. Ci vorranno ancora anni di lavoro, come negli ultimi 25 anni. C’è stato un avanzamento tecnologico importante, crescita di aziende e personale tecnico che via via ha portato ad una serie di attività in miglioramento della qualità non differenti dai passi avanti ottenuti dalla Nasa per arrivare all’irripetibile risultato del 1969 (sbarco sulla luna). La costanza di quest’impresa, proprio in un posto come la Sicilia considerata come terra in cui si perdono le occasioni, dà l’idea di come il metodo scientifico vada applicato a tutto, all’industria e alla formazione. Proprio qui sono cresciute generazioni di tecnici e ricercatori che si sono rivelati fondamentali nel raggiungere ciò che abbiamo raggiunto. Bisogna guardare al futuro con occhio coraggioso ed anche un po’ spavaldo: occorre pensare in modo diverso. A Catania e in Sicilia, nonostante la diffidenza e lo scetticismo, abbiamo raggiunto un traguardo incredibile: non c’è nulla che non si possa fare nella nostra terra”.
Giorgio Riccobene (ricercatore INFN-LNS): “Si apre una nuova prospettiva per l’astronomia”
“E’ una grandissima scoperta da un punto di vista scientifico, tecnologico, ma anche per la nostra Regione – le parole ai microfoni del QdS da parte del ricercatore INFN-LNS Giorgio Riccobene – Abbiamo trovato un neutrino di energia mai vista sino ad oggi, 30 volte più grande rispetto alla massima energia che era stata osservata da rilevatori similari come IceCube che si trova al Polo Sud. E’ uno sforzo tecnologico enorme che abbiamo fatto qui in Sicilia con la collaborazione di tantissimi Istituti Europei: siamo orgogliosi di aver fatto questa scoperta proprio nelle nostre acque, nel Mar Mediterraneo. Il telescopio sottomarino è una novità perchè ci permette di guardare l’Universo con altri occhi. Guardiamo non soltanto più la radiazione elettromagnetica che proviene dalle stelle, come la luce o i raggi x-gamma, ma guardiamo questa particella che per sua natura ha una carica elettrica nulla che permette di arrivare dall’Universo lontano, dal Core delle sorgenti e quindi aprire una nuova prospettiva per l’astronomia”.