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Febbre del topo, primo contagio in Italia, i sintomi e le cure

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Febbre del topo, primo contagio in Italia, i sintomi e le cure

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domenica 20 Giugno 2021

L'hantavirus dura normalmente tra le due e le quattro settimane. Se non curato, le sue complicazioni possono essere fatali. Ecco i sintomi, i veicoli di contagio e le cure.

Febbre del topo, l’hantavirus preoccupa l’Italia dove si è registrato il primo caso, in Friuli-Venezia Giulia. In Slovenia sono oltre 200 i casi accertati. Ecco cos’è, quali sono i sintomi a cui prestare attenzione e come curarlo.

HANTAVIRUS, COS’È E COME SI CONTAGIA

Come riportato dal ministero della Salute, l’infezione avviene per diretto contatto con feci, saliva, urine di roditori infetti o per inalazione dei virus attraverso escrementi di roditori.

Le malattie da hantavirus possono essere caratterizzate da coinvolgimento renale (nefrite) ed emorragie oppure da una sindrome polmonare. 
Si tratta di malattie acute in cui l’endotelio vascolare viene danneggiato con conseguente aumento della permeabilità vascolare, ipotensione, manifestazioni emorragiche e shock.

Esempi importanti sono:

  • la febbre emorragica con sindrome renale (HFRS)
  • la nefropatia epidemica, una forma lieve di HFRS
  • la sindrome polmonare da hantavirus.

In Europa le malattie da hantavirus si stanno diffondendo sia come numero di casi che come aree infette. Il serbatoio animale caratterizza le infezioni da hantavirus come tipiche zoonosi.

FEBBRE DEL TOPO, SINTOMI E DIAGNOSI

Il motivo del proliferarsi dei focolai del virus risiede probabilmente nell’aumento del numero di topi e del cibo che trovano a disposizione in natura. L’unico modo per avere una diagnosi certa consiste nell’esame colturale.

Tra i sintomi più comuni della “febbre del topo”, che dura solitamente tra le due e le quattro settimane: febbre alta, brividi, mal di testa, forti dolori al fiano e all’addome, dolore ai bulbi oculari, congiuntivite, rossore al viso, infiammazioni, indurimenti, ulcere ed emorragie nel sito dell’eventuale morso, con associata linfoadenopatia regionale, poliartralgia migrante e artrite settica.

Nonostante la semplicità del trattamento della malattia, la “febbre del topo” non va trascurata in quanto può portare a gravi complicazioni come la nefropatia epidemica, emorragie e sindromi polmonari simili a quelle del Covid-19.

HANTAVIRUS, PREVENZIONE E CURA

Per l’hantavirus non esiste un vaccino. I farmaci utilizzati per le cure sono a pase di penicillina o doxiciclina, per un periodo di 7-10 giorni.
Per prevenire il contagio è bene lavarsi accuratamente e frequentemente le mani, non sedersi per terra nelle zone colpite dal virus e indossare una mascherina se si stanno pulendo aree contaminate.

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