Ferrovia Palermo-Catania, anche Schifani ammette: “Non alta, ma media velocità” - QdS

Ferrovia Palermo-Catania, anche Schifani ammette: “Non alta, ma media velocità”

redazione

Ferrovia Palermo-Catania, anche Schifani ammette: “Non alta, ma media velocità”

Salvo Catalano  |
giovedì 23 Marzo 2023

I treni viaggeranno a una velocità massima di 200 chilometri orari. Nel resto d'Italia arrivano a 300 km. Il governatore: “Mi hanno spiegato che è meglio così per motivi tecnici”.

Non alta velocità, ma alta capacità. O per dirla con le parole del presidente della Regione Renato Schifanimedia velocità”. I lavori di raddoppio ferroviario tra Messina, Catania e Palermo, permetteranno ai treni di viaggiare a una velocità massima di 200 km orari e non alla velocità di punta di 300 km orari che è lo standard, da oltre dieci anni, di gran parte dei collegamenti ad alta velocità nel Centro Nord del Paese. Ha senso nel 2023 progettare e spendere 11 miliardi di euro per realizzare una infrastruttura che nasce già vecchia rispetto al resto d’Italia? Se lo chiedono in tanti, a cominciare da alcuni docenti di Trasporti e Infrastrutture delle università siciliane e calabresi. Nei giorni scorsi il tema è stato oggetto di un’interrogazione parlamentare all’Ars da parte del deputato del Pd Giovanni Burtone.

“Mi hanno spiegato che è meglio così”

Oggi, all’inaugurazione del cantiere della Catania-Messina, anche Schifani lo ha ammesso: “Diciamo che è una media velocità, non alta – ha detto – Mi hanno spiegato che è meglio così per motivi tecnici e strategici. E la trovo una progettazione intelligente“. Quali siano questi motivi, però, in sede di presentazione non è stato spiegato. Resta il dato che se per andare da Roma a Napoli col Frecciarossa oggi si impiega un’ora scarsa, per coprire lo stesso chilometraggio tra Catania e Palermo ce ne vorrà, tra sette anni, il doppio.

Abbiamo girato la domanda all’amministratore delegato del gruppo Ferrovie, Luigi Ferraris. «La definirei alta capacità. Bisogna fare i conti con la conformazione del territorio e poi l’alta velocità deve fare poche fermate, con questa scelta invece colleghiamo anche le aree interne fermandoci a Enna e Caltanissetta». Eppure anche l’Appennino, a livello di orografia, non è esattamente la Pianura Padana. «Andiamo step by step – ha aggiunto Ferraris – pensiamo che oggi abbiamo tratti a binario unico. Già raddoppiare il binario e aumentare la capacità di trasporto anche delle merci è un grande salto».

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