Ha 21 anni ed è accusato di essere il responsabile del duplice omicidio dei fidanzati siciliani Nino Calabrò e Francesca Di Dio, avvenuto in Inghilterra. Gli ultimi aggiornamenti sul caso.
Svolta nelle indagini sull’omicidio di Nino Calabrò e Francesca Di Dio, i fidanzati siciliani uccisi a Thornaby in Inghilterra: le autorità hanno fermato un 21enne e si tratterebbe di un ex coinquilino della coppia.
Ecco gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda che ha sconvolto sia la Sicilia che il Regno Unito.
Fidanzati siciliani uccisi in Inghilterra: fermato ex coinquilino
Si sa ancora relativamente poco della morte atroce dei due giovani Nino e Francesca, rispettivamente 25 e 21 anni. C’è un sospetto, giovanissimo come le due vittime di questa assurda vicenda: si tratta di un ragazzo di 21 anni.
Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di un ex coinquilino del ragazzo. Un giovane italiano – quindi connazionale di Nino e Francesca – e presumibilmente affetto da disturbi psichici. La polizia britannica, che si sta occupando delle indagini sul delitto, lo ha interrogato per tutta la notta.
Rimane un mistero il movente. Anche la diplomazia italiana si è messa in contatto con le autorità inglesi per contribuire, nei limiti del possibile, all’avanzamento delle indagini.
Chi erano Nino Calabrò e Francesca Di Dio, le vittime
I due fidanzati siciliani uccisi in Inghilterra sono Nino (Antonino) Calabrò e Francesca Di Dio, 25 e 21 anni rispettivamente. Stavano insieme dal 2019, ma il loro futuro è stato distrutto, a pochi giorni dal Santo Natale, da un cruento delitto ancora senza spiegazioni.
Nino era originario di Barcellona Pozzo di Gotto, Francesca di Montagnareale: entrambi, quindi, erano della provincia di Messina. Nino si era trasferito nel Regno Unito e lavorava come croupier, la fidanzata invece era solo andato a trovarlo in occasione delle festività natalizie.
I fidanzati siciliani hanno trovato la morte in Inghilterra: nello specifico, il delitto è avvenuto nell’appartamento del ragazzo a Thornaby Road. Al momento la zona è presidiata dalla Scientifica e dalle forze dell’ordine, che indagano sulla vicenda.
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