Fine dello stato d'emergenza, cosa cambia dopo il 31 marzo in Sicilia

Fine dello stato d’emergenza, cosa cambierà dopo il 31 marzo in Sicilia

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Fine dello stato d’emergenza, cosa cambierà dopo il 31 marzo in Sicilia

Giuseppe Bonaccorsi  |
martedì 22 Marzo 2022

Dal 31 marzo scadrà il decreto di emergenza per la pandemia da Covid e gradatamente diremo addio a una serie di restrizioni che hanno caratterizzato la nostra vita sociale negli ultimi due anni

Dal 31 marzo, quindi tra 8 giorni, scadrà il decreto di emergenza (stato d’emergenza) per la pandemia da Covid e gradatamente diremo addio a una serie di restrizioni che hanno caratterizzato la nostra vita sociale negli ultimi due anni di pandemia. Ma l’iter sarà graduale, si procederà per tappe  e sempre tenendo presente che da qui a pochi giorni potrebbero esserci dei cambiamenti qualora il governo decida di rivedere qualcosa visto il nuovo aumento di positivi.

Stop ai colori delle regioni

Vediamo di fare un dettaglio. Dal 31 marzo decadrà innanzitutto  la colorazione delle regioni in base ai contagi e soprattutto l’incidenza dei ricoveri negli ospedali. Tutta l’Italia tornerà in bianco e decadranno anche le ultime restrizioni. 

Stop al Super Green pass sul lavoro

Inoltre non dovrebbe essere più obbligatorio il super green pass sul lavoro e basterà quello base. per i non vaccinati decadrà anche l’obbligo di super green pass all’aperto, per le attività di ristorazione e ancora all’interno per accedere in uffici pubblici, banche, poste….Verranno tolte anche le limitazioni nei palazzetti dello sport e negli stadi che torneranno a capienza del 100%.

Finisce la quarantena per i non contagiati

Inoltre non sarà pià necessaria la quarantena per quelle persone – anche le vaccinate con tripla dose –  che sono entrate a stretto contatto con un positivo e questa sarà obbligatoria soltanto per i positivi conclamati. Lo stesso varrà per le scuole dove la didattica a distanza varrà soltanto per chi è risultato positivo.

La svolta del primo maggio

Dal primo maggio, che coincide con la Festa dei lavoratori, sarà anche una festa speriamo di addio – salvo marce indietro – per le mascherine che non saranno più obbligatorie anche al chiuso. Anche per il green pass sarà decreta la fine e infatti il documento, divenuto alla stregua di una carta di identità, andrà in archivio e potrebbe rimanere soltanto per alcune strutture sanitarie come ospedali e quelle di ricovero anzani come le rsa, dove l’attenzione dovrà essere mantenuta perché l’Omicron tre , consorella di Omicron, potrebbe provocare ancora seri problemi nei soggetti anziani e più fragili.

Da giugno scade l’obbligo vaccinale

Per tutte le categorie a giugno scadranno le restrizioni. E quindi per over 50, forze dell’ordine e personale scolastico non sarà più obbligatoria la vaccinazione o il tampone per accedere nei posti di lavoro. Si porrà fine anche, al contempo, al proliferare di postazioni per effettuare  tamponi giornalieri e – come ha detto qualche mese fa il primario infettivologo catanese, Bruno Cacopardo- si eviterà che l’Italia si tramuti in “una Repubblica fondata sul tampone”.

Crescono i contagi

Sul piano sanitario continuano, però, a crescere i contagi e gli esperti raccomandano prudenza perché potrebbero esserci novità non certo positive nei prossimi mesi a causa del “liberi tutti”. Negli ospedali siciliani si continua a procedere con estrema cautela e finora non si è deciso cosa fare a partire dal 31 marzo. Sulla carta decadranno anche le strutture commissariali e tutto tornerà in mano alle Asp e alle aziende ospedaliere che continueranno la battaglia contro il Covid gestendo personale, posti letto e presidio di protezione. Ci sarebbero, però, novità in arrivo dalla Regione.

Razza in commissione Sanità all’Ars

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, probabilmente già  oggi dovrebbe illustrare in commissione Sanità all’Ars un piano per superare il 31 marzo e adottare dei provvedimenti  che prevederebbero il mantenimento di alcune strutture commissariali – non si sa se gli hub o altri uffici – per continuare a gestire coralmente la lotta alla pandemia che si sta tramutando in una endemia.

Allo stato attuale non si capisce quali provvedimenti saranno adottati, ma sembra evidente che anche una parte del personale impiegato in quest’ultimo anno nelle strutture vaccinali e negli uffici sarà ancora mantenuto.

Per quanto riguarda la provincia di Catania sono quasi duemila i contratti a termine che scadranno il 31 marzo, ma già si parla di un rinovo per una parte di questi che continueranno ad occuparsi di Covid, ma non è chiaro se attraverso una gestione commissariale o sotto le dirette dipendenze delle singole aziende.

Le parole del commissario Covid di Catania Liberti, “Ci adatteremo alle nuove decisioni”

Il commissario per il Covid di Catania, Pino LIberti ha detto chiaramente di non sapere quali provvedimenti saranno adottati dalla Regione dal 31 marzo in poi. “Anche noi attendiamo risposte. E ci adegueremo a quelle che saranno le decisioni – ha detto -. Vorrei soltanto ricordare che ancora oggi non bisogna abbassare la guardia visto che nel Catanese abbiamo ancora mille positivi al giorno e oltre 180mila non vaccinati”. Sul numero delle vaccinazioni recentemente il prof. Cacopardo ha detto che a questi numeri vanno aggiunti altri all’incirca 50 mila catanesi che non hanno completato il ciclo vaccinale con la terza dose.

Nelle Asp ci si prepara

Nelle Asp ci si prepara al possibile cambiamento. Nell’azienda catanese, in particolare,  sottovoce alcuni dirigenti spiegano che qualora la Regione dovesse decidere di rinnovare una parte de contratti in scadenza dovrà prevedere anche in quali strutture posizionare queste persone “perché – si fa presente anche con una certa ironia – nei nostri uffici non ci sono neanche sedie e computer che potrebbero bastare…”.

Giuseppe Bonaccorsi

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