Negativo lo svincolo di bilancio
Vi è un mantra di questi ultimi tempi, riportato da media sociali, radio-televisioni, giornali di vario genere, relativo all’aumento della spesa per acquistare armi di ogni genere e tipo.
Non vi è chi non veda dietro questo enorme pressing mediatico il primario interesse delle industrie di armi, volto ad aumentare enormemente fatturato e guadagni. Ovviamente questa iniziativa è ammantata di buoni principi, perché si dice che l’Occidente si deve armare per difendersi dai folli del Pianeta e con ciò affermando due fatti inesistenti.
Il primo riguarda la geografia delle potenze mondiali, che di fatto sono tre: Stati Uniti, Cina e Russia. Ma è del tutto evidente ormai che i tre protagonisti non hanno alcun interesse a scontrarsi fra di loro né ad attaccare i satelliti.
Una prova chiara è il rapporto Cina-Taiwan. Quest’ultima Repubblica è di fatto un avamposto degli Usa a fianco della Cina, la quale ha minacciato più volte di invadere l’Isola affermando che essa è territorio cinese.
Nonostante le minacce, lo status quo permane perché non conviene alla Cina invadere Taiwan pensando alla reazione degli Usa, né questi ultimi hanno interesse che Taiwan provochi la Cina per la stessa ragione.
Nella vecchia Europa vi è l’Unione dei ventisette Paesi che non ha proprie forze armate, mentre la Federazione Russa può considerarsi, sotto il profilo degli armamenti, la terza potenza mondiale, dopo Usa e Cina.
I ventisette Paesi, però, sono protetti dalla Nato, conseguentemente è del tutto pacifico che la Russia non si azzarderebbe ad attaccarne alcuno di essi, perché provocherebbe la reazione degli Stati Uniti.
Al di là di queste elementari considerazioni, vi è la realtà che fa comprendere meglio le cose. Di che si tratta? Del fatto inoppugnabile che le “guerre” non sono più quelle armate, ma quelle economiche, per cui c’è una parte del Pianeta, peraltro ancora vergine, fra cui Africa ed America del Sud, che costituisce un enorme mercato potenziale. Non possiamo dimenticare che la Russia ha il territorio più vasto del mondo, con 17 milioni di km quadrati, ed è fortemente sottopopolata.
L’Iran minaccia fuoco e fiamme, ma di fatto non ha armamenti che possano preoccupare l’Occidente, tant’è vero che nella guerra fra Israele e Hamas dopo le minacce non è intervenuto. Poi, il polo arabo non ha nessun interesse al riguardo perché vuole invece sviluppare il proprio business sia a livello locale che mondiale, utilizzando le enormi risorse finanziarie che possiede.
Descritto questo scenario, fin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, si capì perfettamente che quel territorio era il ventre molle, in quanto l’Ucraina non faceva parte né della Nato né dell’Ue e si capì subito che l’intenzione di Putin era quella di riprendersi le famose quattro regioni così come ha fatto con la Crimea.
Se l’America, ansiosa di fare business con la fornitura di armi, non avesse indotto Zelensky ad affrontare una guerra che non poteva mai vincere, oggi quel focolaio non esisterebbe.
Ritorniamo ora alla questione del finanziamento dei nuovi armamenti in Europa.
Il battage informativo relativo all’aumento della spesa per la cosiddetta difesa dall’uno e cinquanta per cento del Pil al due, al tre o al quattro e perfino al cinque, è una pura follia. Prima di tutto, tali fondi potrebbero essere usati per settori molto più utili alla Collettività e, in secondo luogo, immaginate se nel nostro Paese si dovesse passare dai trenta/quaranta miliardi attuali a cento/centodieci miliardi di finanziamenti per la difesa.
Nessuno immagina dove si dovrebbero reperire i settanta miliardi di differenza in quanto, come è noto, l’articolo 81, terzo comma della Costituzione, obbliga sempre, quando si approvano leggi, ad identificare le fonti per finanziare le spese.
In questo quadro non si capisce come mai i giornali e le televisioni italiani non spieghino ai/alle cittadini/e il fatto testé descritto, con ciò imbrogliando gli/le stessi/e perché indicano la necessità di comprare armi e prendere nuovo personale a fronte di un’ipotetica aggressione, del tutto irreale.
Invitiamo i mezzi di comunicazione a smascherare questa menzogna.