Fondo Sanitario 2020, alla Sicilia 9,2 miliardi - QdS

Fondo Sanitario 2020, alla Sicilia 9,2 miliardi

Raffaella Pessina

Fondo Sanitario 2020, alla Sicilia 9,2 miliardi

sabato 14 Marzo 2020

Via libera dalla Conferenza delle Regioni: ripartiti 113,36 miliardi. Il presidente Bonaccini: “Alle Regioni complessivamente due miliardi in più”

ROMA – Via libera dalla Conferenza delle Regioni al riparto del Fondo Sanitario 2020 da 113,36 miliardi di euro, tra fabbisogno sanitario standard e quote di premialità.

Il provvedimento è giunto al termine di una videoconferenza al termine della quale il presidente Stefano Bonaccini ha rilasciato alcune dichiarazioni, parlando di segnali importanti per le regioni in questi momenti difficili per l’epidemia di Coronavirus.

“L’immediato accordo per lo stanziamento del fondo sanitario 2020 – ha spiegato Bonaccini – è un segnale importante per il Paese, di attenzione concreta in un momento così grave per la salute dei cittadini”.

Per il 2020 le Regioni hanno ripartito in totale 113,360 miliardi di euro di cui 113,069 miliardi di fabbisogno standard e 291,648 milioni di premialità aggiornata in conseguenza dell’aumento del Fondo di due miliardi di euro come stabilito dalla Legge di Bilancio 2019. La regione che percepirà la quota più alta è la Lombardia con 18.826.752.911 euro, seguono Lazio e Campania con più di dieci miliardi di euro ciascuna e quindi la Sicilia con 9.228.051.830 euro. Soddisfatto il commento di Bonaccini al termine della riunione: “Si rafforza così quel presidio che in questi giorni di emergenza coronavirus abbiamo compreso fino in fondo quanto sia fondamentale e insostituibile nella sua universalità – ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni -. Quanto sia grande la professionalità, il sacrificio e la dedizione al lavoro di tutti gli operatori, a cominciare da medici e infermieri, che sono in prima linea a contrastare questa pandemia. Sono loro, infatti – ha aggiunto Bonaccini – la garanzia che l’Italia saprà vincere questa battaglia. Ma abbiamo anche capito che non vanno lasciati soli, è una guerra di tutti. Se vogliamo difendere i nostri cari e la nostra salute, serve anche il nostro contributo individuale di cittadini, nel rispettare regole e comportamenti di prevenzione sanitaria per non diffondere il contagio”.

Il presidente Bonaccini ha aggiunto di avere avuto un incontro con il ministro per il Sud e la coesione territoriale Provenzano, nel corso del quale sono stati affrontati i temi delle politiche strutturali e di investimento europee e il complesso problema delle diversità territoriali emersi in questa fase di crisi che ha colpito l’intero Paese. Bonaccini e Provenzano si sono trovati concordi sul fatto che l’emergenza ha reso ancora più critiche alcune rigidità della Commissione europea nel suo supporto alla spesa dei fondi per la coesione. Apprezzato invece l’impegno sull’emergenza, coinvolgendo le Regioni ai tavoli tecnici per rafforzare la condivisione politica, così le garanzie sulla riprogrammazione e l’auspicata nuova ripartenza. Ma restano alcune problematiche irrisolte. “Serve sburocratizzare e una maggiore flessibilità e semplificazione delle procedure, che ci permettano di risollevarci da questa situazione e alcune aperture Ue in tal senso risultano positive – ha aggiunto Bonaccini – Ora bisogna passare dalle intenzioni ai fatti, verificando che siano assunte le nostre risposte strategiche di programmazione degli interventi sul territorio, a cominciare dallo sviluppo sostenibile, favorendo in particolar modo gli investimenti infrastrutturali e il Piano per il Sud. Va accelerata la spesa, occorre ampliare da subito la possibilità di attivare tutte le misure utili a far ripartire l’economia appena la situazione lo permetterà”.

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