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“L’antimafia dei fatti”, la Regione annuncia fondo da 4 milioni di euro per le imprese confiscate in Sicilia

“L’antimafia dei fatti”, la Regione annuncia fondo da 4 milioni di euro per le imprese confiscate in Sicilia
Palazzo Reale Orleans, sede della Regione Siciliana

Soddisfatto Schifani: “Il governo conferma il proprio impegno antimafia”. Ecco come funziona il nuovo decreto.

Un budget di quattro milioni di euro nell’ambito del Fondo Sicilia, gestito da Irfis FinSicilia, per sostenere le imprese confiscate e sottoposte a misure di prevenzione patrimoniali. Lo prevede il decreto recentemente firmato dall’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino, finalizzato a “sostenere la continuità aziendale, il risanamento e la ripartenza di attività che, pur trovandosi in una fase delicata di gestione giudiziaria (misure di prevenzione patrimoniali come sequestro o confisca) rappresentano un presidio economico e occupazionale per i territori”.

Il plafond rappresenta l’attuazione di una norma contenuta nell’ultima variazione di bilancio regionale del 2024. L’avviso Irfis sull’iniziativa è previsto per la prossima settimana.

Fondo per le imprese confiscate e tutela della legalità in Sicilia, presto avviso Irfis

Con il fondo da quattro milioni di euro per imprese sottoposte a sequestro o confisca che rappresentano comunque un’opportunità economica e lavorativa per il territorio, la Regione Siciliana intende rafforzare il proprio impegno “per la tutela della legalità e per il rilancio del tessuto produttivo“.

“Questa misura consente di dare piena attuazione a quanto stabilito dal governo regionale e approvato dall’Ars e conferma il nostro impegno a sostenere le aziende sottoposte a sequestro o confisca, affinché possano continuare a restare sul mercato e garantire i posti di lavoro – afferma il presidente della Regione Renato Schifani -. La mafia si colpisce al cuore con il sequestro dei patrimoni, il compito delle Istituzioni poi è quello di fare in modo che i beni immobili vengano restituiti ai cittadini e le imprese possano camminare con le proprie gambe secondo le regole della legalità. Questa è l’antimafia dei fatti“.

L’assessore Dagnino, commentando l’iniziativa, aggiunge: “Le imprese sottoposte a misure di prevenzione patrimoniali, se sane sotto il profilo produttivo e occupazionale, vanno accompagnate in un percorso di continuità e rilancio. Con questo intervento la Regione Siciliana afferma in modo concreto che la legalità non è solo un valore da difendere, ma anche un’opportunità di sviluppo. È una misura che unisce rigore, responsabilità e visione, rafforzando il ruolo della Regione a fianco delle istituzioni dello Stato nella gestione e valorizzazione delle aziende sequestrate e confiscate”.

Come funziona il nuovo decreto

Il provvedimento permette di erogare finanziamenti a tasso zero fino a 100mila euro (rimborsabili in un periodo compreso tra tre a dieci anni). Il fondo – gestito dall’Irfis – servirà alle imprese confiscate o sequestrate a rispondere a esigenze di liquidità o a investire sulla ripresa produttiva. Nel decreto c’è anche una misura aggiuntiva destinata alle start-up operanti nell’agricoltura sociale: si tratta di un contributo a fondo perduto fino a 10mila euro, cumulabile con il finanziamento agevolato. La misura vale anche per imprese confiscate affidate a cooperative di lavoratori, dipendenti o ex dipendenti.

A richiedere l’agevolazione dovranno essere l’amministratore giudiziario dell’impresa o l’Anbsc (Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati), previo assenso dell’autorità giudiziaria competente. Servirà anche una relazione tecnica per certificare la sostenibilità dell’intervento e la capacità dell’impresa di riprendere le attività “in equilibrio economico”. Sarà Irfis FinSicilia a valutare la sostenibilità economica delle operazioni e a occuparsi della gestione della domanda. Le agevolazioni saranno concesse nel rispetto della normativa europea sugli aiuti de minimis“, specifica in una nota la Regione Siciliana.

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