Fomrazione in Sicilia: corsi fermi, fondi a rischio, giovani a casa

Corsi fermi, fondi a rischio, giovani a casa: la denuncia degli enti di Formazione

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Corsi fermi, fondi a rischio, giovani a casa: la denuncia degli enti di Formazione

Redazione  |
domenica 12 Febbraio 2023

In una nota congiunta, le associazioni datoriali chiedono un incontro urgente all’Ars col governo.

“La Regione Siciliana, da ben due anni, nega a migliaia di minori siciliani la possibilità di completare il proprio percorso di istruzione e formazione, attraverso l’attivazione dei quarti anni. Si tratta di quei giovani, ricadenti nel cosiddetto rischio di dispersione scolastica, a cui è stato negato il diritto di conseguire un diploma tecnico professionale. Ci chiediamo perché? Come è possibile lasciare a casa, a sedici anni, migliaia di ragazzi che potevano ambire ad una successiva specializzazione attraverso i vari sistemi della formazione tecnica superiore”. È la denuncia delle Associazioni datoriali, Forma Sicilia, Federterziario Scuola Sicilia, Cenfop Sicilia, Asef, Anfop e Forma.re, che rappresentano l’80% degli Organismi formativi in Sicilia.

“Anche sul fronte della formazione destinata agli adulti, – proseguono le associazione in una nota congiunta – si pongono diverse questioni urgenti. Il famoso Programma GOL, di cui si sono occupate anche diverse trasmissioni televisive, è ancora lontano dalla fase di erogazione delle attività formative. Ma la vera questione è, perché questi corsi saranno destinati solo ad alcune categorie, come i percettori di NASPI e reddito di cittadinanza? Cosa prevede l’Assessorato dell’Istruzione e Formazione riguardo l’enorme fetta di popolazione disoccupata e inoccupata, che paradossalmente non avendo quei strumenti di sostegno, non ha diritto ad accedere al Programma GOL. Sembrerebbe una scelta della regione Sicilia stante che le altre Regioni della penisola hanno incluso anche i disoccupati e inoccupati”.

Ma le lamentele non terminano qui. “Segnaliamo – proseguono infatti le associazioni – la stortura dell’avviso 4 del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori dove è palese il tentativo degli industriali di accaparrarsi ingenti somme destinate al comparto formativo. Una pratica, la conquista di servizi pubblici da gestire da parte di Confindustria, ormai conosciuta da molteplici anni e mai riuscita – che sia la volta buona?.”

A rischio fondi europei

E sullo sfondo anche l’utilizzo dei fondi europei destinati alla Formazione. “Siamo in una fase molto delicata, – l’allarme degli enti di formazione – paradossalmente le risorse economiche non mancano, almeno fino al 2027 e tra PNRR e nuova programmazione FSE si superano i 5 miliardi di euro. Malgrado ciò queste Associazioni Datoriali, restano preoccupate per il rischio che queste somme non riescano ad essere impegnate nei tempi e nelle modalità previste. Infatti, è noto che i Dipartimenti della Formazione, Istruzione, Lavoro e Famiglia, abbiano un arretrato da rendicontare enorme, malgrado le ingenti somme che la Regione Siciliana investe in assistenze tecniche. Gli Enti di Formazione vantano crediti impressionanti, che servono a completare i pagamenti del proprio personale, delle indennità degli allievi, delle utenze e locazioni”.

Gli enti chiedono quindi l’intervento

Per affrontare dal punto di vista politico questi e molti altri temi, queste organizzazioni datoriali chiedono della Commissione Lavoro e Formazione attraverso un’audizione congiunta tra le parti sociali e l’Amministrazione Regionale.

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