Frode per lavori al porto di Riposto, 6 misure interdittive - QdS

Frode per lavori al porto di Riposto, 6 misure interdittive

Antonino Lo Re

Frode per lavori al porto di Riposto, 6 misure interdittive

venerdì 14 Gennaio 2022

Secondo l'accusa sarebbero stati realizzati in modo difforme da quanto previsto nel progetto con una conseguenziale diminuzione della sicurezza delle opere costruite

La Guardia di finanza ha eseguito nelle province di Palermo, Catania, Agrigento e Messina un’ordinanza con cui il Gip ha disposto misure cautelari interdittive nei confronti di sei persone indagate per frode nelle pubbliche forniture in relazione all’esecuzione di lavori pubblici nel periodo ottobre/novembre 2019 per la protezione dello specchio acqueo del primo bacino del porto di Riposto (Catania).

Secondo l’accusa sarebbero stati realizzati in modo difforme da quanto previsto nel progetto con una conseguenziale diminuzione della sicurezza delle opere costruite e un indebito profitto per l’impresa derivante da un consistente risparmio di spesa pari a circa la metà della somma stanziata.

L’operazione ‘Pecunia portuum’

L’operazione è stata denominata ‘Pecunia portuum’. Il Gip ha disposto la sospensione per 12 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio, con interdizione temporanea di tutte le attività ad esso inerenti nei confronti di Francesco D’Amore, funzionario direttivo del Servizio 8 (Infrastrutture marittime e portuali) del Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana; il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione e il divieto di esercitare la professione per 12 mesi, con interdizione di tutte le attività ad essa inerenti, nei confronti dell’ingegnere di Messina Antonino Sutera; il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione e il divieto di esercitare attività d’impresa e di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, con interdizione delle attività ad esse inerenti, per 12 mesi nei confronti degli imprenditori edili Francesco e Calogero Palilla, Pietro Condipodero Marchetta e Michele Giuffrida. (ANSA).

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