L‘incidente mortale di fine luglio lungo l’autostrada Palermo-Catania, all’altezza di Enna, ha riportato in maniera perentoria l’attenzione su un problema che nelle strade siciliane, specialmente quelle che vengono percorse ad alta velocità, si conosce da sempre: il grado di sicurezza dei guardrail.
La tragica notizia del tir che ha sfondato la barriera cadendo da un’altezza di una dozzina di metri è solo l’ultima in ordine di tempo. Nell’ultimo decennio, come riportato in un’interrogazione parlamentare del Partito Democratico all’Assemblea regionale siciliana già presentata dal QdS in un recente articolo, sono stati numerosi i casi simili. Quasi sempre per le persone a bordo dei veicoli non c’è stato nulla da fare.
Nell’attesa di capire come il Governo Schifani risponderà alle richieste di chiarimenti del Pd sulle condizioni di una sicurezza la cui gestione spetta ad Anas, su un’altra autostrada, la A20 Palermo-Messina, nel prossimo futuro verranno svolti lavori di sostituzione delle barriere esistenti. In questo caso si tratta di un’arteria gestita da Autostrade Siciliane, l’ente che ha proprio nella Regione il socio di maggioranza. Anche qui, tuttavia, nel recente passato si sono verificati incidenti in cui i mezzi hanno sfondato le barriere.
Quasi dieci milioni di euro per i guardrail dell’autostrada A20
L’importo della gara d’appalto, il cui bando è stato pubblicato ieri, è di 9.379.692,04 euro. Per le imprese interessate ci sarà tempo fino al 27 agosto per chiedere chiarimenti, mentre le offerte dovranno arrivare entro mezzogiorno del 18 settembre.
La gara si svolgerà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Su un massimo di cento, 20 punti saranno assegnati tenendo conto del ribasso economico, il resto sarà così ripartito: fino a 5 punti per certificazioni relative ai materiali proposti, fino a 45 punti per proposte migliorative, fino a 10 punti per indicazioni riguardanti la gestione del traffico durante le lavorazioni in cantiere e infine fino a 20 punti per la struttura organizzativa che prenderà in mano l’appalto.
La gara d’appalto riguarda un tratto della lunghezza di 37,5 chilometri che va dal chilometro 0+637 all’altezza della Barriera Sud (Tremestieri) allo svincolo di Milazzo.
Non solo resistenza
“La conformazione dell’infrastruttura autostradale ha un ruolo determinante nel ridurre la gravità delle conseguenze di molti incidenti, in particolare quelli che derivano dalla perdita del controllo del veicolo, con conseguente tendenza dello stesso a fuoriuscire dalla carreggiata stradale – si legge nella relazione illustrativa del progetto –. I dispositivi di ritenuta posti lungo il tracciato e sulle piste autostradali, e tra essi in primo luogo le barriere di sicurezza stradale, giocano un ruolo importantissimo nel campo della riduzione del rischio per l’utenza in transito”.
Nel documento si sottolinea come nella scelta dei pezzi da montare debbano essere considerati una serie di fattori. “A seguito dell’urto, i veicoli non devono rompere le barriere, né scavalcarle, né incunearsi al di sotto di esse – si legge –. È necessario, inoltre, che l’urto violento con la barriera non provochi il rovesciamento del veicolo o gli imprima una decelerazione tale da procurare gravi danni agli occupanti il veicolo stesso: infatti, il cervello umano rimane lesionato permanentemente se si superano valori di decelerazione di 80 g (g=9.81 m/s2) per una durata maggiore di tre millisecondi, così come cuore e polmoni non possono sopportare valori superiori ai 60 g per più di 3 millisecondi”.
L’effetto rimbalzo
Nella relazione viene spiegato anche che le barriere che saranno installate sulla A20 dovranno garantire specifiche prestazioni anche per quel che riguarda la risposta all’urto. “Il veicolo dovrà essere riportato su una traiettoria tale da non diventare esso stesso un pericolo per gli altri veicoli circolanti sulla stessa carreggiata; ciò significa – si sottolinea – che il veicolo, quando si allontana dalla barriera dopo l’urto dovrà farlo con un angolo, relativo all’asse stradale, il più basso possibile”.
Avere buoni guardrail risulta anche un elemento che riduce statisticamente il verificarsi degli stessi incidenti: “Esistono numerose ricerche che dimostrano l’efficacia delle barriere di sicurezza come dispositivi di sicurezza attiva, cioè come strumenti a favore della riduzione della probabilità che si inneschino incidenti per fuoriuscita laterale. Una barriera (laterale o da spartitraffico) è un ostacolo fisso che i conducenti tenteranno sempre di evitare; ciò comporta un maggiore livello di attenzione e una moderazione delle velocità”.
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