Pare che ci sia un refuso dietro al giallo su una gara indetta dal Comune di Catania, messo in luce dal QdS negli scorsi giorni. Ecco cosa è successo.
Dopo dieci giorni di silenzio da parte del Comune e un verbale che, al momento, aggiudicherebbe un appalto in contrasto con il disciplinare di gara ma anche con quanto stabilito dall’Anticorruzione, si profila una spiegazione per ciò che, a Catania, è accaduto nell’apertura delle buste della gara per la manutenzione di Palazzo degli Elefanti.
All’origine di tutto, potrebbe esserci stato un errore commesso dalla commissione di gara nel riportare, nel verbale, il dato riguardante la soglia di anomalia.
L’ipotesi è suffragata dal calcolo della percentuale – effettuato dal Quotidiano di Sicilia – al di sopra della quale i ribassi sono stati ritenuti anomali: mentre negli atti di gara viene indicato il 30,47%, la soglia corretta sarebbe del 30,50988. Che, arrotondata alla seconda cifra decimale, diventa del 30,51%.
Gara manutenzione di Palazzo degli Elefanti, la soglia d’anomalia
Nella prima delle due pagine che compongono il verbale di gara si legge: “Si procede quindi sulla piattaforma telematica alle operazioni di calcolo per la formulazione della graduatoria e l’individuazione della soglia di anomalia che risulta essere 30,47 come previsto dal metodo A dell’allegato II.2 del D.lgs n. 36/2023”. Poco dopo, la commissione dichiara la necessità di effettuare il sorteggio tra la ditta Generali Costruzioni e il raggruppamento temporaneo formato dalle imprese Scancarello e Icored: entrambe, infatti, hanno presentato un ribasso del 30,47%. Ovvero identico alla soglia di anomalia.
A riguardo il disciplinare di gara – la cosiddetta lex specialis – chiarisce che “la stazione appaltante si avvale dell’esclusione automatica dalla gara delle offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia”. Una scelta che nei mesi scorsi è stata ritenuta corretta anche dall’Anac, chiamata a esprimersi, alla luce del nuovo codice degli appalti entrato in vigore l’anno scorso, su un caso simile accaduto in Piemonte.
Il commento al mistero sulla gara di manutenzione a Palazzo degli Elefanti
“La procedura del calcolo della soglia di anomalia – ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente della commissione Filippo Maccarone al Qds – è stata elaborata in automatico dalla piattaforma telematica. Considerato che in atto non è stata ancora pronunciata l‘aggiudicazione efficace con relativa determina, stiamo operando i necessari controlli e valutazioni del caso”.
La soluzione al giallo
Stando a quanto verificato da questa testata, l’intera vicenda potrebbe essere stata viziata da una svista. Un refuso, capitato però nel passaggio più importante del verbale di gara, quello in cui si stabilisce il limite al di sopra del quale le offerte vengono escluse. Sono stati, infatti, 36 i ribassi ritenuti anomali e sarebbero diventati 38 includendo anche quelli presentati da Generali Costruzioni e Scancarello-Icored.
Questo, però, se la soglia fosse stata del 30,47. Il dato, che oltre a comparire nel verbale è riportato anche in tutte le tabelle allegate, risulta però errato.
A dirlo è uno dei tanti software ideato dalle piattaforme che offrono servizi a chi opera nel mondo degli appalti. Introducendo i singoli ribassi contenuti nelle 87 buste pervenute al Comune di Catania, la soglia d’anomalia – calcolata con quello che il nuovo codice dei contratti indica come metodo A – risulta essere 30,50988. Una percentuale che decreterebbe quindi il primo posto nella graduatoria per Generali Costruzioni e Scancarello-Icored.
Prima che il Qds effettuasse in proprio il calcolo, a segnalare possibili errori nell’individuazione della soglia era stata l’impresa Caec. Con sede in provincia di Ragusa, la società, qualche anno fa finita nel ciclone giudiziario abbattutosi sul Genio civile di Catania, sarebbe stata nella posizione di reclamare l’aggiudicazione ma ha preferito attendere di controllare i calcoli. “Stiamo verificando la situazione con il nostro ufficio legale, forse ci sono problemi con la soglia di anomalia”, ha dichiarato al Qds l’amministratore Sebastiano Caggia. Un sospetto che ha trovato conferma nella nostra successiva verifica.
I numeri della gara
La competizione per i lavori da effettuare al palazzo di città etneo è stata particolarmente serrata. Delle 87 offerte presentate sono state parecchie quelle racchiuse in pochissimi centesimi. Dettagli dirimenti nell’individuazione dell’aggiudicatario, considerato che la gara è stata indetta con il criterio del minor prezzo. A titolo d’esempio, sono state 14 le imprese che hanno presentato ribassi compresi tra 30,47 (quello che è valso l’aggiudicazione) e 30,41%. In molti casi, anche al di fuori di questo intorno, le ditte hanno presentato gli stessi ribassi.
Alla fine a spuntarla sono state le palermitane Icored e Scancarello, con quest’ultima già impegnata a Catania in più di un lavoro di restauro. Le due imprese, nei giorni scorsi, si sono aggiudicate anche la riqualificazione della masseria Verbumcaudo a Polizzi Generosa. In quel caso a partecipare all’appalto, indetto dalla Regione, sono state 77 ditte. Icored e Scancarello hanno vinto presentando un ribasso del 30,75 per cento. Poco meno di nove millesimi sotto la soglia d’anomalia.