Gela, un esempio di convivenza sinergica tra impresa e territorio - QdS

Gela, un esempio di convivenza sinergica tra impresa e territorio

redazione

Gela, un esempio di convivenza sinergica tra impresa e territorio

sabato 28 Novembre 2020

L’impegno di Eni a favore della comunità gelese per il rilancio dell’economia e la sostenibilità ambientale. Grazie al Protocollo d’Intesa, firmato nel 2014 e poi rinnovato, sono stati investiti 1,275 miliardi

La presenza storica di Eni a Gela risale agli inizi degli anni ’50. Negli anni Eni ha sviluppato diverse attività, dalla produzione di idrocarburi alla raffinazione e al risanamento ambientale, che le hanno permesso di creare un rapporto solido con la comunità gelese, che negli ultimi anni si è rafforzato e rinnovato attraverso la firma del Protocollo d’Intesa nel 2014.

Il Protocollo d’Intesa ha dato il via a un articolato programma di attività per il rilancio dell’economia e la riqualifica del territorio grazie a un impegno di spesa previsto di 2,2 miliardi di euro. Grazie a tali investimenti, la presenza di Eni a Gela si sta trasformando profondamente, in linea con i principi di economia circolare e di sostenibilità, al fine di creare valore di lungo termine per tutti gli stakeholder.

Oggi Gela è un esempio di convivenza sinergica tra impresa e territorio, nonché simbolo di Eni in tema di innovazione, ricerca e sperimentazione.
Eni è radicata nel territorio gelese grazie a una presenza integrata che vede il coinvolgimento di tutta la squadra Eni con attività in ricerca, produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale, risanamento ambientale volto a ripristinare le aree interessate dalle attività operative o dismesse, produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Nel territorio siciliano, EniMed, nata nel 2004, gestisce le attività di produzione e di trattamento degli idrocarburi liquidi e gassosi. La presenza di Eni ebbe inizio a metà degli anni ’50 con il ritrovamento del giacimento “giant” a olio di Gela e con quelli cosiddetti “minor” di Pontedirillo e Cammarata Pozzillo.

Nello stesso periodo furono scoperti i giacimenti a gas di Gagliano e Bronte. Nel 1966 fu acquisito il giacimento di Ragusa e più recentemente, negli anni ‘80, sono stati scoperti e messi in produzione i giacimenti offshore Perla e Prezioso. L’attività operativa di EniMed in Sicilia per l’esplorazione e la produzione di idrocarburi viene diretta dal Centro Direzionale di Gela, che sovrintende le operazioni di 4 Centri Olio, 3 Piattaforme offshore, 3 Centrali gas.

Altro fiore all’occhiello è la Raffineria di Gela (RaGe) voluta da Enrico Mattei ed entrata in funzione nel 1962, presidia le attività Mid-downstream di Eni, che, a Gela, ha abbandonato la lavorazione del greggio e riconvertito i suoi impianti a seguito dal Protocollo d’Intesa 2014.
Il primo step del processo di riconversione si è concluso nel 2019 con la realizzazione della nuova unità Ecofining, cuore della bioraffineria, ottenuta dalla riconversione degli esistenti impianti di Raffineria, modificati per poter trasformare olio vegetale e biomasse di scarto, derivanti dall’industria alimentare, in biocarburanti.

Il completamento del processo di conversione è previsto entro il 2020 con la realizzazione dell’impianto “Biomass Treatment Unit” per il trattamento di oli vegetali grezzi e materie prime di seconda generazione composte da scarti della produzione alimentare, come gli olii esausti da cucina rigenerati e i grassi animali.

Altra realtà presente a Gela è Eni Rewind, la società ambientale di Eni che opera in linea con i principi dell’economia circolare per valorizzare i terreni, le acque e i rifiuti industriali o derivanti da attività di bonifica, attraverso progetti di risanamento e di recupero sostenibili, sia in Italia che all’estero.

Eni Rewind, inoltre, è impegnata nello sviluppo degli impianti per il trattamento dei rifiuti organici urbani – il cosiddetto “umido” – che, attraverso l’applicazione della tecnologia proprietaria Eni “Waste to Fuel”, produrranno bio olio e biometano, oltre che recuperare l’acqua.
Il sito di Gela è stato scelto per testare in campo la tecnologia, attraverso un impianto pilota avviato da Eni Rewind nel 2018. Eni Rewind, grazie al know-how acquisito negli anni, è global contractor ambientale per tutte le linee di business Eni, dall’upstream alla raffinazione, alla chimica e alle attività commerciali.

A Gela, Eni Rewind gestisce le attività di risanamento ambientale nelle aree di proprietà (17 ettari) e di ISAF (55 ettari), oltre che per conto delle altre società Eni presenti, contribuendo a coniugare il recupero ambientale e l’innovazione tecnologica con la creazione di opportunità di sviluppo per il territorio. A riprova di ciò, il sito di Gela è stato individuato per l’applicazione in campo della tecnologia e-hyrec (brevetto Eni).

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