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Gestione rifiuti a Ragusa, si cerca una sinergia con i privati

redazione

Gestione rifiuti a Ragusa, si cerca una sinergia con i privati

Simone Olivelli  |
martedì 27 Agosto 2024

È stata pubblicata una manifestazione d’interesse per la gestione (e anche la realizzazione) degli impianti dedicati allo smaltimento. L’importo, al momento approssimativo, è di 250 milioni di euro

RAGUSA – Più di 250 milioni. È la cifra che la Srr Ato 7 Ragusa spera potrà essere messa dai privati sul piatto in cambio della possibilità di gestire alcuni impianti di trattamento dei rifiuti di proprietà del pubblico. Alcuni già esistono, altri dovrebbero invece essere realizzati.

L’importo, al momento approssimativo, lo si ricava spulciando tra i documenti allegati a una manifestazione di interesse che la società di regolamentazione dei rifiuti ha pubblicato per sondare il mercato alla ricerca di società interessate a un partenariato pubblico-privato. L’indagine si chiuderà a fine anno, per poi a partire dal 2025 indire una gara d’appalto per individuare chi prenderà in mano dal punto di vista operativo il settore impiantistico in provincia. La proposta di accordo riguarda il completamento dell’impianto di compostaggio di contrada Pozzo Bollente a Vittoria, che, dopo essere stato tra gli impianti citati nell’ordinanza con cui nel 2018 furono conferiti i poteri di commissario straordinario all’allora presidente della Regione Nello Musumeci, non è ancora entrato in funzione. Per la realizzazione delle tettoie necessarie e degli altri interventi richiesti, la Srr ha stimato una cifra di sette milioni di euro, mentre con un milione si potrebbero trovare soluzioni temporanee a garantire l’avvio della produzione di compost. Al momento la capacità annuale autorizzata è di 24 mila tonnellate di rifiuti organici all’anno, ma il progetto prevede la possibilità di aumentarla fino a 35 mila.

L’altro sito al centro del partenariato è contrada Cava dei Modicani, nel territorio di Ragusa. Qui al momento sono in funzione un impianto di compostaggio e un Tmb (trattamento meccanico-biologico) che si occupa delle operazioni da effettuare sui rifiuti indifferenziati prima del loro smaltimento o recupero energetico. Il primo è stato attivato nel 2018 e ha una potenzialità di oltre 27 mila tonnellate all’anno e nel 2025 scadrà l’appalto con l’attuale gestore. Il nuovo concessionario che dovesse farsi avanti per prendere le redini del sito avrebbe chiaramente la possibilità di incassare le tariffe pagate dai Comuni per il conferimento dei rifiuti umidi, mentre dovrebbe investire due milioni in manutenzione.

Per quel che riguarda, invece, il Tmb l’obiettivo è quello di sottoporlo a una serie di interventi migliorativi che possano portare anche alla produzione di Css. “La scelta di progettare un impianto finalizzato alla produzione di combustibile solido secondario si fonda sulla presenza, sempre nel territorio comunale di Ragusa, di un cementificio interessato da un procedimento Aia, avente ad oggetto proprio la ricezione di Css e l’utilizzo di quest’ultimo come combustibile da impiegare per la produzione di energia termica”, si legge nei documenti allegati alla manifestazione d’interesse. In cui viene specificato che “la potenzialità dell’impianto è la medesima del Tmb ossia 53.509 tonnellate all’anno per un conferimento medio giornaliero di 146,60 tonnellate”.

Nel caso dell’impianto per il Css, dovrà tuttavia essere sviluppata buona parte della progettazione al momento ferma al livello preliminare, mentre l’investimento necessario è quantificato in 19,6 milioni di euro.

Altro progetto che la Srr ragusana spera di riuscire a realizzare è quello riguardante un impianto per la produzione di biometano. L’idea è di costruirlo a Cava dei Modicani, nelle immediate vicinanze dell’impianto di compostaggio esistente in quanto le attività dell’uno possono tornare utili a quelle dell’altro. “Il progetto – viene spiegato – ha lo scopo di creare una struttura che riceva e tratti la frazione organica dei rifiuti solidi urbani e similari al fine di ottenere biometano da immettere nella rete esistente, digestati da utilizzare nell’esistente impianto di compostaggio di Ragusa per produrre compost di qualità e nell’impianto di compostaggio di Vittoria, una volta attivato; off-gas costituito da anidride carbonica rinnovabile da reimmettere nell’ambiente; acqua purificata idonea al riuso nel processo o scaricabile in fognatura o in acque superficiali”.

Per la realizzazione di questo progetto le spese da affrontare si aggirano sui 25,5 milioni. Costruiti gli impianti, servirà chiaramente investire anche nella gestione, sia dal punto di vista delle attività necessarie a garantire il funzionamento che del personale. Per la Srr, conteggiando anche i consumi di energia elettrica, lo smaltimento degli scarti, le analisi e i monitoraggi, e le spese amministrative, si tratta di 14,8 milioni all’anno. Ovvero 222 milioni nell’arco dei 15 anni di concessione. “Qualora la Srr pervenga, a seguito della proposta e della conseguente procedura di gara, alla individuazione di un concessionario, quest’ultimo dovrà corrispondere alla medesima società consortile un canone concessorio, per gli impianti ad oggi già realizzati, stabilito secondo valori di mercato”, fanno presente dall’ente d’ambito.

Al contempo seppure non siano previsti contributi alla realizzazione degli impianti, la Srr specifica che, nel caso venissero accolte le istanze, potrebbero essere messi a disposizione i finanziamenti già richiesti per lo sviluppo dell’impianto di produzione di Css e del completamento dell’impianto di compostaggio. In una circostanza del genere il concessionario privato “dovrà procedere a rimodulare il relativo piano economico finanziario e le relative tariffe di conferimento”.

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