Giro di vite di De Luca per arginare il Covid-19 - QdS

Giro di vite di De Luca per arginare il Covid-19

Lina Bruno

Giro di vite di De Luca per arginare il Covid-19

martedì 12 Gennaio 2021

Il sindaco ha deciso di inasprire i provvedimenti previsti per il contenimento del virus: “tutto chiuso” a eccezione di uffici essenziali, alimentari, farmacie, tabacchi ed edicole

MESSINA – Oltre la Zona rossa e da subito piovono critiche sul sindaco Cateno De Luca e il suo provvedimento che fa piombare la città nel lockdown totale.

L’assessore regionale per la Salute Ruggero Razza considera le limitazioni imposte dal primo cittadino “incompatibili con le primarie e irrinunciabili esigenze di ordine sociale” e ne chiede la rettifica. Alessandro Russo (Pd) vuole fare un esposto, i consiglieri di Sicilia Futura esortano il sindaco a uniformare le misure a quelle delle altre Zone rosse, i consiglieri del M5s inviano una nota al Prefetto in cui contestano l’ordinanza del sindaco. Lui promette che accetterà suggerimenti di buon senso, ma ammonisce anche che non accetterà di essere “tirato dalla giacchetta”.

Dopo l’ordinanza del presidente Nello Musumeci, il sindaco oltre a disporre controlli serrati, droni compresi, insieme alle altre Forze dell’ordine, opta per il “tutto chiuso” con la sola esclusione di uffici essenziali, di negozi alimentari, farmacie, tabacchi ed edicole. Tutti gli altri esercizi commerciali, a cui l’ordinanza di Musumeci, seguendo il Dpcm del 3 dicembre, consentiva l’attività, devono predisporre lo stop a partire da venerdì. I loro prodotti non potranno essere commercializzati neppure in supermercati e ipermercati, che dovranno quindi isolare i reparti diversi dalla filiera alimentare.

Alberto Palella, presidente di Confesercenti, parla di chiusure devastanti: “Non basteranno i ristori comunali a risolvere le sorti, frangiflutti rispetto uno tsunami. Senza il coinvolgimento dello Stato e della Regione, per fare fronte ai crolli dei fatturati, le imprese falliranno”.

Ma questa volta le chiusure di alcune categorie sono previste da un’ordinanza sindacale, difforme dal provvedimento regionale e dal Dpcm, quindi difficilmente potranno essere riconosciuti aiuti da Palermo o da Roma. I dati sanitari emersi nel corso delle varie riunioni hanno spinto a posizioni drastiche, come ripetuto da De Luca che in questi giorni sui social è andato avanti comunicando a ruota libera aggiornamenti e attività messe in campo.

Alcuni numeri in particolare fanno paura: il rapporto rilevato tra tamponi e positivi del 34%, i letti dei reparti Covid occupati per l’80% e l’occupazione per il 70% di quelli di terapia intensiva. Percentuali approssimative ma che indicano chiaramente un rischio di saturazione. La risposta dell’Asp è il Piano integrativo di potenziamento della rete ospedaliera Covid avviato dal commissario ad acta Maria Grazia Furnari. Al Policlinico saranno aggiunti venti posti di degenza ordinaria e sei di terapia intensiva e al Cutroni Zodda di Barcellona otto posti di degenza ordinaria. I quattro posti di terapia intensiva di Taormina sono operativi. L’Irccs Bonino Pulejo ha approntato 15 posti di degenza ordinaria di Villa Contino e otto di terapia sub intensiva al Piemonte. Al presidio di Casazza dell’Istituto saranno allestiti dodici posti “neuro covid” che diventeranno settanta entro il primo febbraio. In aggiunta ai 36 posti di Trappitello e ai 25 di Sant’Agata di Militello, sono previsti ulteriori novanta posti a Messina in strutture alberghiere riconvertite in Covid hotel e sessanta a Terme Vigliatore. Altri ottanta posti saranno ricavati da due Rsa a Itala e Messina.

L’Asp si sta anche dotando di un software per avere una banca dati completa sulla situazione messinese. La mancanza di strumenti informatici adeguati ha rallentato la raccolta e messa a sistema delle informazioni utili per il tracciamento e per erogare i servizi. È il caso del ritiro dei rifiuti categoria A di persone positive e di cui adesso si dovrà occupare la MessinaServizi come per i rifiuti A1 di chi è in isolamento fiduciario. Sui rifiuti A la competenza è dell’Asp, ma il contratto che l’azienda sanitaria ha fatto con la ditta specializzata prevede la raccolta da cinquecento utenze mentre in elenco ci sono circa tremila domicili con soggetti che hanno contratto il Covid-19. Non si sa quando MessinaServizi, che non ha ancora i dati completi, potrà avviare la raccolta. Si dovrebbe decidere nella riunione prevista per questa mattina.

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