Gli impegni presi dalla Giunta regionale per rilanciare l’area di Termini Imerese - QdS

Gli impegni presi dalla Giunta regionale per rilanciare l’area di Termini Imerese

redazione

Gli impegni presi dalla Giunta regionale per rilanciare l’area di Termini Imerese

sabato 09 Novembre 2019

Gli assessori Turano e Falcone favorevoli all’istituzione di un tavolo tecnico tra istituzioni e sindacati. Ieri un importante momento di confronto promosso da Cils e Fim Cisl Palermo-Trapani

TERMINI IMERESE (PA) – “Una scarsa competitività dovuta a carenze di infrastrutture secondarie e immateriali rende impossibile fare industria e aprire a ipotesi d’investimento. Cosi l’area industriale e il comprensorio termitano non potranno mai decollare”. Sono le parole dei segretari generali Cisl Palermo-Trapani, Leonardo La Piana, e Fim Cisl Palermo-Trapani, Antonio Nobile, pronunciate durante l’incontro “Blutec e lo sviluppo del comprensorio di Termini Imerese, quali strategie di rilancio” che si è svolto ieri nella chiesa Santa Croce al Monte, alla presenza delle istituzioni locali e regionali e delle federazioni del sindacato.

“È ora di imprimere una svolta – hanno aggiunto – ripartendo dall’Accordo di programma della Regione, aggiornato pochi giorni fa dalla Giunta, in cui sono indicate le opere strategiche per la riconversione e riqualificazione del polo industriale. Chiediamo alla Regione di porre la questione al centro dell’agenda politica e di istituire un tavolo tecnico”.

“Dato che la prima firma dell’accordo quadro per l’area industriale di Termini risale al 2011 – hanno sottolineato La Piana e Nobile – e le opere di fatto realizzate sono inconsistenti, chiediamo di istituire un tavolo tecnico alla presenza del sindacato e di tutti i firmatari del testo, gli enti e società interessate alla realizzazione delle infrastrutture e dei comuni della zona. Bisogna stilare una tempistica certa per l’avvio dei cantieri e fissare le priorità rispetto le opere da realizzare, oltre a verificare anche i tempi di attuazione. Bisogna procedere subito attivando i collegamenti per l’interporto, le opere relative ai moli, la realizzazione dell’impianto di distribuzione del gas metano, la creazione della rete di collegamenti in fibra ottica, solo così la zona può diventare ancor più polo attrattivo per investimenti”.

L’obiettivo è contrastare lo spopolamento della zona e l’emigrazione giovanile. “Quando l’ex Fiat, oggi Fca – hanno ricordato i due segretari – ha deciso di abbandonare al loro destino il territorio e i lavoratori con le loro famiglie, è cominciato un inesorabile spopolamento che ha portato all’attuale situazione di desertificazione e alla crisi di Termini e di tutti i centri del comprensorio. Per questo, al di là della soluzione per la vertenza Blutec, che ci auguriamo arrivi presto e per cui ci battiamo unitariamente con Fiom e Uilm, bisogna costruire un piano di rilancio di tutta la zona”.

Per il segretario generale Filca Cisl Palermo-Trapani Francesco Danese, la svolta può arrivare dall’interporto di Termini Imerese, che “un’infrastruttura logistica fondamentale per cui bisogna iniziare subito ad avviare i cantieri”. Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia e Palermo-Trapani ha ricordato che “la crisi dell’ex Fiat ha penalizzato tutto il territorio, colpendo settori importanti come commercio e servizi”.

Secondo Dionisio Giordano, segretario generale Fit Cisl Sicilia, “si dovrebbe puntare sulle agevolazioni fiscali e su un’operazione di marketing che faccia conoscere le potenzialità del territorio, anche al di fuori dell’Italia”.

Mentre il segretario generale Fim Cisl Sicilia Piero Nicastro ha spiegato che “per far ripartire il polo industriale di Termini Imerese serve un ben definito progetto di politica industriale”.

Per il segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio, “lo sviluppo di questo territorio può trainare quello del resto della regione. Per questo come Cisl, da tempo, in ogni realtà locale cerchiamo l’interlocuzione con le istituzioni responsabili dei progetti di sviluppo, delle politiche del lavoro, della realizzazione delle infrastrutture strategiche, perché non si può più accettare che i tempi della burocrazia e spesso l’inadeguatezza degli uffici regionali o degli enti locali competenti, rendano quasi impossibile l’avvio dei cantieri. Verificheremo che gli impegni assunti dalla Regione vengano rispettati. Noi cerchiamo il dialogo, proponiamo le soluzioni ma se non si muove nulla passiamo alla protesta. È necessario per superare gli intoppi del passato. Ci auguriamo si proceda sulla strada di dialogo e sinergia”.

Proprio dalla Regione sono arrivati due importanti impegni assunti durante l’incontro. L’assessore alle Attività produttive Girolamo Turano ha condiviso la proposta del tavolo tecnico con i soggetti firmatari dell’accordo. “C’è bisogno – ha detto – dell’apporto di tutti, comprese le parti sociali”. L’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, invece, ha annunciato più risorse per Termini Imerese. “Per dare finalmente davvero una spinta propulsiva e aprire i cantieri”.

Per i Comuni del comprensorio erano presenti Michela Taravella (sindaco di Campofelice di Roccella) e Vincenzo Terrasi (vice sindaco di Cefalù), che hanno parlato del nascente Comitato dei primi cittadini della zona termitana “per spingere sugli interventi per far rinascere la zona, oltre che per la soluzione della vertenza Blutec. Porteremo avanti il fronte comune nato mesi fa con lavoratori e sindacati del territorio”.

Presente all’incontro anche Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia e rappresentante AnciSicilia. “Nessuno – ha detto – ha la ricetta magica. Ciò che serve sono vere politiche per il Sud: servono innovazione tecnologica, infrastrutture, la reale intenzione di procedere con interventi concreti e velocità di attuazione, per avviare un concreto percorso di sviluppo”.

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