Gli strumenti per la didattica a distanza - QdS

Gli strumenti per la didattica a distanza

redazione

Gli strumenti per la didattica a distanza

lunedì 08 Giugno 2020

L’emergenza sanitaria ha costretto gli italiani ad accelerare i tempi della digitalizzazione e così a casa come a scuola, è arrivata una rivoluzione culturale. La classe virtuale non sostituirà mai il calore e l’interazione della lezione frontale, ma consente di non spezzare il filo.

Sono 8 milioni gli studenti italiani che da settimane studiano da casa grazie alle classi virtuali attivate dalle scuole e all’interazione su registri elettronici, chat e mail con i professori. Materiale didattico e compiti sono sempre disponibili per cercare di andare avanti con il programma all’insegna della continuità. Come vedremo, la situazione non è la stessa nei diversi gradi di istruzione superiore né lo è in tutte le regioni d’Italia. Nonostante la didattica online non sia partita nello stesso momento in tutte le regioni, la maggior parte delle scuole non è stata colta di sorpresa: le piattaforme per la didattica online e per la condivisione di materiale vengono utilizzate a tempo. In primis G Suite e Google classroom, per assegnare compiti e fornire materiali, a cui ora si è aggiunto Google Meet per le classi virtuali. Ma non tutte le scuole e non tutti i docenti hanno la stessa familiarità con questi strumenti, e qui è scattata una gara di solidarietà tra i professori.

la scuola a distanza non può sostituirsi a una relazione educativa in aula, in cui studenti e docenti comunicano non solo con le parole, con i libri, con i video, con gli strumenti tecnologici, ma soprattutto con gli sguardi, con l’incontro (e talvolta lo scontro…) fisico e con tutti gli elementi della prossemica.

La maggior parte delle scuole italiane si è orientata su G suite che tra le diverse app offerte contempla anche Google Meet, un semplice strumento che consente di effettuare riunioni video mediante computer, tablet o smartphone. Dopo che l’amministratore della scuola ha abilitato il servizio, il docente può programmare delle videochiamate, a cui invitare i propri studenti tramite Google Calendar o la fornitura di un link.

Questo periodo ha sconvolto tutto il popolo italiano e non solo, siamo già da circa due mesi rinchiusi in casa e penso che abbia cambiato soprattutto la vita a noi adolescenti, magari perché gli adulti sono psicologicamente più pronti, più forti e resistenti per una situazione del genere. Ormai chiuso qui in casa da due mesi sono cambiato particolarmente sotto alcuni aspetti, inizialmente non sapevo cosa fare ogni giorno, restavo tutto il giorno a letto senza fare niente, non avevo nemmeno la volontà di alzarmi dal letto per provare a studiare. Ora invece dato che ho capito che la situazione restata ancora così mi sono dato forza e ho iniziato ad impegnarmi soprattutto nel ambito scolastico, io mio studio in queste ultime settimane è incrementato rispetto a quando ancora non c’era questa pandemia. Penso pure di essere maturato e di essere diventato più responsabile, spero che questo inferno finirà presto.

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