Il ministro Adolfo Urso ha spiegato anche le motivazioni che hanno determinato la modifica del nome del ministero: "Cambia la mission".
“Noi non faremo scostamenti di bilancio, non certamente per queste iniziative che comunque sono congiunturali”, lo ha detto Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), ministro per le Imprese e il Made in Italy, intervenendo alla trasmissione “Agorà” in onda su Raitre.
Il ministro ha ribadito che non pronuncerà mai una “dichiarazione contraria alle trivellazioni” e “contraria a una fonte energetica. Sia esso il nucleare, per cui mi battei in tempi non sospetti, sia essa le trivellazioni, quando necessarie nel rispetto dell’ambiente”.
“Da extra profitti risorse per famiglie e imprese”
“Uno dei primi atti del nuovo Governo – ha aggiunto Urso – sarà quello di regolare meglio la norma sugli extra profitti per cui lo Stato pensava di poter ricavare 10 miliardi mentre se ne è ricavato uno”.
“Noi la faremo meglio perché da quelle risorse si potrà attingere per soccorrere famiglie e imprese” attualmente schiacciate dalla crisi energetica.
“Ecco perché il ministero ha cambiato nome”
Adolfo Urso, intervenendo poi al “Salone della Giustizia”, ha spiegato che il ministero delle Imprese e del Made in Italy cambia nome rispetto a ministero dello Sviluppo economico perché “cambia la mission, perché vogliamo mettere al centro dell’azione l’impresa e non il contesto in cui agisce, quindi le persone, i commercianti, gli artigiani e le imprese e coloro che collaborano con loro”.
“Per il made in Italy questa evidenziatura è dovuta al fatto che siamo consapevoli che nel mondo il prodotto italiano è riconosciuto come un prodotto di eccellenza, che esiste a livello globale ed è apprezzato e conosciuto sia in occidente che in oriente”, ha concluso il ministro.