Green pass a scuola, debutto positivo, primi docenti respinti - QdS

Green pass a scuola, debutto positivo, primi docenti respinti

redazione web

Green pass a scuola, debutto positivo, primi docenti respinti

giovedì 02 Settembre 2021

Solo poche decine in tutt'Italia i non in regola. Ed è corsa alle vaccinazioni per non restare a casa. In arrivo le "scuole sentinella", alla base di un piano di monitoraggio dei contagi da Covid

Ieri è stato il primo giorno degli esami di riparazione in epoca Green pass e il debutto del certificato verde non ha causato particolari problemi, seppure qualche docente sia stato rimandato a casa perché non in regola con la certificazione obbligatoria per l’ingresso in istituto.

“Si tratta – hanno commentato dal Ministero dell’Istruzione – di appena qualche decina di casi di docenti o componenti del personale Ata non in regola con il Green pass al momento dell’ingresso nella loro sede scolastica”.

“Respinti” agli esami di riparazione di ieri, alcuni docenti di varie regioni d’Italia che “ci hanno provato”, senza successo a entrare in classe senza Green pass.

A Torino un professore e una professoressa hanno esibito una certificazione medica non ritenuta valida dal preside, contro il quale è partita anche una denuncia da parte di uno dei due docenti.

In Toscana e Friuli-Venezia Giulia, invece, i prof rimandati a casa perché senza Green pass sono stati una decina.

A Milano, infine, due educatrici di un nido e di una scuola dell’infanzia hanno trovato le porte chiuse perché prive del certificato verde.

Ma quasi tutti i lavoratori della scuola si sono ormai convinti e si profila una corsa alla vaccinazione per farsi trovare pronti per il 13 settembre, altrimenti il rischio è quello di restare a casa.

La frangia degli “irriducibili”, insomma, sembra assottigliarsi sempre più, con appena il 9,5% del personale della scuola ancora senza vaccino, quando mancano meno di due settimane all’avvio ufficiale del nuovo anno scolastico.

Anno che sarà segnato anche dall’introduzione delle “scuole sentinella” per la realizzazione di un piano di monitoraggio allo scopo di controllare la circolazione del virus negli istituti.

La novità è annunciata con il rapporto “Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)”, pubblicato ieri sul sito dell’Istituto superiore di sanità e messo a punto dallo stesso Iss, dai ministeri della Salute e dell’Istruzione, dall’Inail e dalla fondazione Kessler, in collaborazione con il Commissario straordinario per l’emergenza Covid.

Il 13 settembre, inoltre, sarà anche il d-Day per il debutto della super app che potrà evitare i controlli attraverso tablet e smartphone.

Il banco di prova del Green pass a scuola sembra essere superato a pieni voti ma, sottolineano i sindacati, la vera cartina tornasole sarà la prima campanella, quando tutti i docenti e gli alunni faranno il loro ritorno in classe.

“Mancano ancora tantissime indicazioni su cosa si deve fare – ha sottolineato Jessica Merli, segretario generale della Flc Cgil Milano -. La normativa è vacua e ci sono enormi problemi ad applicarla, quindi la situazione andrà monitorata nei prossimi giorni”.

Fino ad allora ci si aspetta un considerevole aumento dei vaccinati non solo tra il personale scolastico ma anche tra gli studenti.

Al momento, infatti, gli under 19 con almeno una dose sono quasi il 60% con un’impennata considerevole registrata tra fine luglio e i primi giorni di agosto. Sono, invece, 138.435 (pari al 9,55% del totale) i docenti e gli altri lavoratori della scuola ancora in attesa della prima dose di vaccino, anche se in un solo mese sono aumentati di circa 80 mila unità.

Il “rodaggio” del sistema di controllo del Green pass continuerà anche nei prossimi giorni, ma il numero uno dei presidi italiani, Antonello Giannelli, si dice ottimista.

“Ritengo che ci siano tutte le condizioni per fare decisamente meglio rispetto all’anno precedente – spiega -, il vaccino ha cambiato tutto e sicuramente si userà molto meno la dad, che verrà applicata in eventuali casi di cluster”.

“Credo che bisogna intensificare l’attenzione nei confronti di queste misure, applicarle costantemente e, se vengono applicate, il nostro paese non vedrà più la Dad”, gli fa eco Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute.

“Certo – aggiunge – bisogna stare attenti ai trasporti: la scuola di per sé non è un ambiente insicuro se vengono attuate tutte le misure, quello che è difficile monitorare sono i trasporti pubblici. Bisogna fare ancora uno sforzo per ampliarli, farli funzionare meglio e far sì che i ragazzi che vanno a scuola coi trasporti pubblici siano protetti”.

Inoltre sul fatto che non si preveda nessun obbligo di Green pass per personale esterno delle scuole è “un’incongruenza che va corretta”.

Intanto, proprio nei giorni in cui cominciano a svolgersi i test d’ingresso nelle varie università italiane (dove il Green pass è obbligatorio anche per gli studenti), a destare qualche preoccupazione è il caso degli allievi che arrivano da fuori Europa, il cui vaccino non è riconosciuto a livello comunitario e quindi non possono ottenere il certificato per poter seguire le lezioni in presenza.

Tra i primi a sollevare la questione è stato il conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, dove alcuni studenti sono stati costretti a sottoporsi a tampone per poter accedere all’istituto.

Timori ribaditi anche da Stefano Ruffo, direttore della Scuola internazionale di studi superiori avanzati di Trieste.

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