Green pass, che passione! - QdS

Green pass, che passione!

Pino Grimaldi

Green pass, che passione!

sabato 16 Ottobre 2021

A tutto si poteva pensare per mettere in crisi il Governo e creare uno stato di tensione, ma non al green pass: è avvenuto. Un Presidente del Consiglio che fa il suo lavoro con grande dignità e competenza – non comiziante – apprezzato internazionalmente ed oggi, a Merkel sulla via d’uscita, leader della EU è costretto a fare i conti con la querelle più stupida che la pandemia poteva provocare, per l’incapacità dei partiti a prendere la decisione, da noi per primi e poi da tantissimi altri scritta e sostenuta, di porre come obbligatorio il vaccino.

Obbligatorietà ampiamente giustificata dalla esistenza dello “stato di emergenza sanitaria” che da ampia facoltà al Governo di adottare tutti i provvedimenti necessari a farla cessare: lapalissiano. Ma non si è voluto procedere in tal fatta temendo, forse, qualche problema remunerativo a chi avesse potuto avere complicanze mortali od inabilitanti. Insomma l’argent qui fait la guerre.
Ma la guerra l’hanno dichiarata 2 milioni e mezzo di lavoratori che non ne vogliono sentire e da Trieste a Capo Lilibeo si agitano, minacciano chiusure di porti (danno enorme per l’economia) blocchi stradali ed altro che finiranno col bloccare il Paese.

Il quale invece va bene sul piano della ripresa economica, stato di salute in ripresa, tassi di infettività in discesa, riapertura di teatri e musei: quanto basta per capire che si sta tornando alla vita normale. Ma gli anti pass sono stati presi in contropiede dai soliti facinorosi, ovunque esistenti, che intrufolandosi tra manifestanti pacifici aggrediscono, violano un sede sindacale ed emulano gli Statunitensi che il 6 Gennaio scorso assalirono il Campidoglio per protestare contro la non elezione di Trump: in fondo tutto arriva, parrebbe, dagli USA! Da noi con particolari da cabaret.
Mi spiego: in Piazza del Popolo a Roma comiziava -non autorizzato – per eccitare gli animi un tale condannato ai domiciliari, appartenente ad un movimento di estrema destra, che grida al microfono di recarsi alla sede della CGIL per dimostrare aggressivamente. Tutti sentono ciò che dice, astanti e forze dell’ordine, ma nessuno di chi ne ha responsabilità si preoccupa di proteggere quella sede sindacale per cui i facinorosi vi irrompono dopo circa un’ora e mezza, vandalizzano quel che vogliono mentre la forze dell’ordine (poche!) cercano di arrestare –e lo fanno – qualcuno subito portato via. Il ministro dell’Interno in Parlamento dice che per evitare guai maggiori si è evitato di stendere cordoni di polizia mentre la destra parlamentare l’accusa di “strategia della tensione”.

Che, si immagina, avrà ripercussioni sui ballottaggi di domenica prossima per la elezione dei sindaci di Roma ed altre città anche perché – incredibile! – è stata autorizzata una manifestazione di protesta il Sabato precedente nel pieno del “silenzio elettorale”: della serie “ibis redibis non morieris in bello” con virgola da mettere ove si vuole! Mattarella, in Germania, minimizza. Il Papa prega. Ed è cosa buona e giusta.
Ma, che passione!

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