Guerra Russia-Ucraina, quel sommergibile che fa paura alla Sicilia - QdS

Guerra Russia-Ucraina, quel sommergibile che fa paura alla Sicilia

Guerra Russia-Ucraina, quel sommergibile che fa paura alla Sicilia

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domenica 13 Febbraio 2022

"Il tempo per la diplomazia sta scadendo", avvertono gli USA alla vigilia di un attacco che potrebbe arrivare il 16 febbraio. Tutti gli aggiornamenti

Da oltre due settimane nel Mediterraneo orientale, a Sud della Sicilia, navi e sottomarini russi. E poi quelli dei Paesi Nato, dalla Francia, dalla stessa Italia. Negli ultimi giorni si diffonde sempre più l’allarme di un’invasione russa in Ucraina che potrebbe arrivare già il 16 febbraio, secondo quanto riportato dall’intelligence USA. E un sommergibile, in particolar modo, spaventa i siciliani.

Il sommergibile che fa paura in Sicilia

La crisi tra Ucraina e Russia spaventa i pescatori siciliani e non solo. “Bando di pericolosità per sommergibile in immersione”, così si legge nel titolo dell’avviso pubblicato sul sito della Capitaneria di Porto di Pozzallo (Ragusa).

Il comandante Donato Zito scrive: “La zona di mare sopraindicata è dichiarata pericolosa. La navigazione, pertanto, dovrà svolgersi con la massima cautela; tutte le unità in transito prestino la massima attenzione al fine di consentire il regolare svolgimento dell’attività sopra riportata”.

I motivi della possibile guerra

Tra i motivi del conflitto, l’ipotesi dell’ingresso di Kiev nella Nato. Evenienza che la Russia non accetterebbe perché significherebbe per lei restare senza più stati cuscinetto che la dividano dagli altri Paesi. La Russia chiede allora l’immediato ritiro delle truppe Nato dagli Stati confinanti e che l’Ucraina sia esclusa per sempre dall’Alleanza. 

Cosa può accadere

In caso di attacco, l’Ucraina non potrebbe certamente competere con la potenza delle armi russe, soprattutto sul fronte aereo. Per la Russia potrebbe, però, non essere semplice controllare il territorio conquistato, in possibile guerra civile. Né tantomeno sopportare le sanzioni del resto del panorama internazionale e l’esclusione dal sistema bancario SWIFT – deterrente messo in campo da Biden – con ripercussioni molto rilevanti sulla sua economia.

Certamente la guerra non conosce “armi intelligenti“. E a farne le spese sarebbero sicuramente tanti civili, senza distinzioni.

Anche Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avvertito che le sanzioni occidentali contro la Russia entreranno in vigore “immediatamente”, se Mosca invade l’Ucraina.
“Un’aggressione militare contro l’Ucraina, che ne metterebbe in pericolo la sovranità e l’integrità territoriale, comporterà severe sanzioni, che abbiamo preparato con cura e che possiamo applicare immediatamente con i nostri alleati in Europa e all’interno della Nato”, ha ammonito Scholz, alla vigilia della sua missione a Kiev domani e a Mosca martedì.

Intanto vola il prezzo del grano e del mais in Ucraina. E si fa sempre più plausibile l’ipotesi di una “chiusura dei rubinetti” di gas e benzina da parte della Russia.

Steinmeier dopo la rielezione a presidente della Germania: “C’è il rischio di una guerra in Europa”

“Siamo nel mezzo del rischio di un conflitto militare, di una guerra in Europa orientale”. È quanto ha dichiarato Frank-Walter Steinmeier subito dopo la sua rielezione a presidente federale tedesco da parte dell’Assemblea federale. Di questa situazione, ha aggiunto il capo dello Stato, “è la Russia ad avere la responsabilità”.

La posizione degli USA: “Tempo per diplomazia si sta riducendo”

C’è ancora tempo per una soluzione diplomatica alla crisi ucraina, ma si sta assottigliando. Lo ha dichiarato il portavoce del Pentagono John Kirby, intervistato da Fox News.

“Abbiamo detto, e crediamo ancora oggi, che ci sia ancora tempo e spazio per un percorso diplomatico”, ha ribadito, “pensiamo ancora che ci sia un modo pacifico per evitare una guerra in Ucraina”, ha aggiunto dicendo di “non poter confermare” la data del 16 febbraio come quella per l’avvio di un’operazione russa in Ucraina, secondo quanto riportato da alcuni media.

Alla domanda se gli sforzi diplomatici in corso non siano gli “ultimi tentativi disperati” per trovare una soluzione, Kirby ha risposto: “Non lo so, ma sicuramente riconosciamo che il tempo sembra ridursi e questo è causa di preoccupazione per tutti”.

Gli Stati Uniti non considerano la possibilità di varare sanzioni “preventive” contro la Russia per la crisi ucraina. A farlo sapere è sempre Kirby. “Se le usi prima che venga compiuta l’aggressione o la trasgressione, perdono il loro effetto deterrente. Se punisci qualcuno per qualcosa che non ha ancora fatto, allora potrebbe anche andare avanti e farlo – ha spiegato -, crediamo quindi che ci sia un effetto deterrente finché le teniamo come riserva, e siamo stati molto chiari con la comunità internazionale e con il presidente russo Vladimir Putin sulla gravità delle conseguenze economiche che potrebbero comportare”. 

Gli aiuti militari a Kiev

Altri due aerei con aiuti militari statunitensi, “immediatamente dispiegabili per rafforzare le difese” del Paese, sono arrivati in Ucraina. Lo ha annunciato l’ambasciata americana a Kiev, su Twitter, spiegando che la fornitura “rientra nei 200 milioni di dollari recentemente autorizzati e comprende munizioni e lanciarazzi”. Il post, che pubblica anche le immagini dei due aerei, si conclude con l’hashtag #StandwithUcraina.

Gli Usa avevano inviato già 15 aerei in Ucraina con aiuti militari. Secondo la testata Rbc-Ucraina, che cita una fonte del ministero della Difesa ucraino, la fornitura di materiale e assistenza militare tecnica dagli Stati Uniti prevede un totale di circa 45 voli. 

L’Ucraina ha anche ricevuto via aereo dalla Lituania una fornitura di sistemi missilistici terra-aria Stinger e munizioni. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Kiev, Oleksii Reznikov. Funzionari militari affermano che l’Ucraina ha rafforzato in modo significativo il suo esercito con l’aiuto degli alleati, in particolare dotando le forze armate di sistemi anticarro americani e britannici e droni turchi.

La telefonata tra Biden e Zelensky: “Risposta al rafforzamento militare della RUssia ai confini con l’Ucraina”

Il presidente americano Joe Biden “ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” e ha convenuto con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky “sull’importanza di continuare a portare avanti diplomazia e deterrenza in risposta al rafforzamento militare della Russia ai confini dell’Ucraina”: è quanto si legge nella nota diffusa dalla Casa bianca al termine del colloquio tra Biden e Zelensky.

“Il presidente Biden ha chiarito che gli Stati Uniti risponderanno in tempi rapidi e con decisione, insieme ai loro alleati e partner, a qualsiasi ulteriore aggressione russa contro l’Ucraina”, si ribadisce nella nota.

“Ho avuto un colloquio telefonico di un’ora con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Abbiamo parlato di sicurezza, economia, dei rischi esistenti, delle sanzioni e di aggressione russa”: così su Twitter il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, annunciando “a breve i dettagli”.

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