I siciliani continuano a “investire” sulla Dea bendata, a Ragusa si spende 1.700 € l'anno - QdS

I siciliani continuano a “investire” sulla Dea bendata, a Ragusa si spende 1.700 € l’anno

Eleonora Fichera

I siciliani continuano a “investire” sulla Dea bendata, a Ragusa si spende 1.700 € l’anno

martedì 10 Dicembre 2019

Dei 4,5 miliardi sborsati nel corso del 2018 in tutta l’Isola, ben due provengono dai comuni capoluogo

PALERMO – Dei 75,4 miliardi di euro che gli italiani hanno speso in gioco nel 2018, 4.5 vengono da una delle regioni più povere della Penisola: la Sicilia.

Le cifre, rese disponibili dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si riferiscono al “gioco fisico”: Betting Exchange, Bingo, Eurojackpot, Internazionale, Lotterie Istantanee Telematiche, Lotto, PlaySix, Scommesse Sportive a virtuali, Superenalotto, Winforlife. Circa la metà della somma (poco più di 1.987 miliardi) è stata spesa in soli nove dei 390 comuni isolani, i capoluoghi.

IL GIOCO NEI CAPOLUOGHI

Sul podio dei comuni più “spendaccioni” troviamo Palermo con più di 780 milioni di euro sborsati in un solo anno; Catania, con circa 450 milioni di euro; Messina con 237 milioni di euro. Seguono Siracusa, dove è stata registrata una spesa di circa 168 milioni di euro e Ragusa (poco meno di 125 milioni).

Più giù in classifica, invece, troviamo Caltanissetta con circa 75,5 milioni di euro, Trapani (quasi 72 milioni di euro) e Agrigento (60,6 milioni di euro). Ultima tra i capoluoghi, Enna dove sono stati giocati “appena” 17,3 milioni di euro.

LA SPESA PRO CAPITE

Le cifre, che già da sole fotografano uscite ingenti da parte delle famiglie, si fanno ancor più interessanti se si guarda alla spesa pro capite dei singoli capoluoghi. A Ragusa, per esempio, si arriva a 1.693 euro per ogni cittadino. Ben più di uno stipendio medio. E non si tratta certo di un caso isolato. A Catania la spesa pro capite nel 2018 è stata di 1.422 euro, a Siracusa di 1.373 euro, a Caltanissetta pari a 1.193 euro, a Palermo di 1.164 euro, ad Agrigento (tra i capoluoghi che complessivamente hanno speso meno, come abbiamo visto) 1.014. Un po’ meno, ma di certo non “poco”, hanno speso Messina (994 euro a cittadino) ed Enna (619 euro).

I numeri, inoltre, assumono peso specifico se si considera che, come accennato in apertura, fanno riferimento a una delle regioni più povere d’Italia, dove, secondo i dati diffusi dall’Istat, il reddito medio disponibile pro capite è di appena 13.286 euro (il secondo più basso dopo la Calabria), e dove gran parte delle famiglie ricorre all’assistenzialismo statale (la Sicilia è la seconda regione per percettori di Reddito di cittadinanza, secondo l’Inps).

CHI BACIA LA DEA BENDATA?

Il report dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ci permette inoltre di avere un’idea di quali sono i capoluoghi siciliani prediletti dalla Dea bendata. Nel 2018, sicuramente, il capoluogo più fortunato è stato Caltanissetta dove si è verificata una vincita al Superenalotto di 130 milioni di euro. In generale, comunque, la percentuale di vincita media nei capoluoghi si aggira intorno al 76/77%, con on un picchi del 78% a Trapani e Siracusa.

In fondo alla classifica, invece, troviamo, ancora una volta Enna: a fronte dei 17,3 milioni di euro giocati, infatti, ne sono stati vinti 11.7, circa il 68%. Parsimoniosi, quindi, i cittadini ennesi, ma anche un po’ sfigati.

I DATI PARLANO

4,5 miliardi di €
La spesa dei siciliani nel 2018 per tentare la fortuna al gioco (ma sono escluse le lotterie virtuali)

1.209 €
La spesa media procapite nei nove capoluoghi della Sicilia

785.368.390 €
La spesa registrata a Palermo, il comune che ha giocato di più
in termini assoluti

1.692 €
La spesa pro capite di Ragusa, la più alta di tutta l’Isola

188.659.179 €
Quelli vinti nella “fortunata” Caltanissetta

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