Ice: in Sicilia l’export vale 10,7 miliardi, un dodicesimo rispetto alla Lombardia - QdS

Ice: in Sicilia l’export vale 10,7 miliardi, un dodicesimo rispetto alla Lombardia

Serena Giovanna Grasso

Ice: in Sicilia l’export vale 10,7 miliardi, un dodicesimo rispetto alla Lombardia

giovedì 01 Agosto 2019

Settore in risalita: +15,3% sul 2017 ma incidenza ancora bassa sul totale italiano (2,3%). Qui, invece, il valore delle esportazione raggiunge i 127 miliardi di euro

PALERMO – Cresce il valore delle merci esportate dalla Sicilia (+15,3%), anche se si mantiene ancora troppo bassa l’incidenza percentuale sul valore complessivo nazionale (appena il 2,3% del totale). Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto “L’Italia nell’economia internazionale”, diffuso dall’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), nel 2018 l’Isola ha esportato merci per un valore complessivamente ammontante a 10,7 miliardi di euro.

Dunque, la propensione ad esportare, calcolata dall’Ice come il rapporto percentuale tra esportazione di beni e servizi e Prodotto interno lordo, si mantiene ancora troppo bassa (12,6%, contro una media nazionale pari al 30,4%). Tutte le otto regioni del Mezzogiorno hanno esportato 49,3 miliardi di euro (con una propensione alle esportazioni del 13,8%), poco più di quanto abbia esportato solo il Piemonte (48,2 miliardi di euro, con un indice di propensione alle esportazioni del 40,7%). Nel Settentrione si concentra ben il 73% dei 458,8 miliardi di euro esportati complessivamente dall’Italia (334,5 miliardi di euro). Oltre un quarto delle esportazioni si concentra in Lombardia (127 miliardi di euro, circa dodici volte tanto la Sicilia; con una propensione alle esportazioni pari al 37,3%).

A fronte dell’espansione del valore delle merci esportate, in Sicilia si riduce il numero di soggetti operanti nell’ambito: infatti, nel 2018 è stato possibile contare 3.773 operatori, il 4,1% in meno rispetto all’anno precedente. In generale, questa tendenza a ridurre il numero di soggetti operanti nell’area è riscontrabile in tutte le regioni italiane (-4,1% a livello nazionale), con punte massime pari al -28,5% della Liguria e minime del -1,6% della Lombardia.

Dal confronto effettuato dall’Ice tra regioni tedesche e meridionali, queste ultime ne escono ampiamente sconfitte: in particolare, il confronto si basa tra le regioni del Mezzogiorno e quelle tedesche con le migliori prestazioni per settore. Solo in tre casi una regione meridionale esporta più di una tedesco-orientale: questo avviene nel tessile-abbigliamento-calzature per la Campania (1,1 miliardi, contro gli 0,7 miliardi della regione di Berlino), nel petrolio raffinato con Sicilia e Sardegna (rispettivamente 5,4 e 4,4 miliardi di euro, contro gli 0,8 miliardi di euro di Brandeburgo e Sassonia-Anhalt) e nel mobilio per la Puglia (0,4 miliardi di euro, contro gli 0,3 miliardi di euro della Sassonia).

In tutti gli altri avviene il contrario, a partire dall’agricoltura, in cui la Sassonia-Anhalt esporta più della Puglia (rispettivamente 1,1 e 0,8 miliardi di euro). Le differenze diventano molto più ampie nel momento in cui analizziamo l’export elettronico: infatti, il valore siciliano è poco più di un decimo di quello sassone (rispettivamente 0,4 e 3,8 miliardi di euro).

Anche sul fronte importazioni, in Sicilia si registra un miglioramento, ma con un’incidenza ancora una volta contenuta rispetto al totale nazionale. Infatti, il valore delle merci importate è stato pari a 16,8 miliardi di euro, il 17,6% in più rispetto al 2017 (ovvero, il terzo incremento più sostenuto a livello nazionale, dopo il 20,5% della Sardegna e il 24,7% della Valle d’Aosta), ma rappresenta appena il 4,1% dei 406 miliardi di euro di merci importate in Italia.

Anche in questo caso, il primato assoluto è detenuto dalla Lombardia, regione che da sola concentra esattamente un terzo del valore delle merci importate in Italia (133,8 miliardi di euro, pari al 33%).

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