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Il tempo delle iene

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martedì 04 Gennaio 2022

Dino Giarrusso, de Le Iene, si candida alla presidenza della Regione Siciliana. Lo fa con il M5s ma "non è una candidatura concordata". Insomma, rompe gli schemi.

Noi fummo gattopardi, leoni; dopo di noi verranno gli sciacalletti, le iene.

Dino Giarrusso, famosa iena del noto programma TV, ha preso molto sul serio la profezia di Tomasi di Lampedusa e oggi a 74 anni dalla nascita della Regione Riciliana, autonoma e speciale, si candida alla Presidenza. Si candida in quota 5stelle, vuol partecipare alle primarie di coalizione, se coalizione giallorossa sarà. Sfidando anche il sempiterno leader siciliano dei grillini, il nisseno e pluricandidato, Giancarlo Cancelleri. 

Cancelleri se lo doveva aspettare, secondo il dizionario Oxford Languages alla definizione Iena si legge “simbolo di abbietta crudeltà”. Un comunicato ufficiale, anche se non sempre il crisma dell’ufficialità sia facile nei pentastellati,  dichiara che non è una candidatura concordata. Che non vuol dire che sia esclusa o che Giarrusso rischi l’espulsione. Di fatto dice che l’ha fatta fuori dal vaso. 

Ma lui finora non demorde. Pensa che sia finito il tempo dei vecchi leoni di Centrodestra alla Musumeci o di pallidi gattopardi di matrice sinistra. Lui ritiene che come nel 1860 sia iniziata la grande trasformazione verso un mondo in cui la sua specie, carnivora e feliforme, possa avere spazio. Le iene cacciano in branco come spesso gli attivisti grillini nati sull’anticasta che da sempre hanno aggredito più i vecchi politici che la vecchia politica. Anzi spesso mutuandone pratiche e degenerazioni quando si impossessano del potere.

Giarrusso ha lanciato la sua candidatura in diretta TV, al programma l’Aria che tira, un titolo perfetto per un’uscita del genere. Ovviamente non ci sono idee diffuse né programmi. Alcuni sostengono che lo ha fatto per vedere l’effetto che fa in un movimento sempre più galassia fuori controllo. Come nelle canzoni nonsense del mitico Jannacci. Mi candido anch’io, no tu no.

Evidentemente non ci ritengono una Regione seria, un luogo dove ponderare le scelte e farle con l’approfondimento che una terra piena di problemi richiede.

Probabilmente hanno ragione, l’eccessivo gattopardismo, con classi dirigenti che vogliono sopravvivere a se stesse, ha fatto, più per disperazione che per ribellione, arrivare il tempo delle “Iene ridens”, in cui a problemi seri si danno delle risposte ridicole.

Così è se vi pare.

Giovanni Pizzo

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