Imprese ristorazione, in Sicilia +50% in otto anni - QdS

Imprese ristorazione, in Sicilia +50% in otto anni

Serena Giovanna Grasso

Imprese ristorazione, in Sicilia +50% in otto anni

giovedì 20 Giugno 2019

Unioncamere: al 31 marzo 2019 se ne sono contate 8.489, 2.847 in più rispetto allo stesso periodo del 2011. In Sicilia, più di un’azienda su quattro è femminile (27%)

PALERMO – Un vero e proprio boom di imprese di ristorazione sta travolgendo la Sicilia: infatti, negli ultimi otto anni il loro numero è cresciuto del 50,5%, l’incremento più sostenuto a livello nazionale.

Secondo i dati contenuti all’interno del report Unioncamere, al 31 marzo 2019 risultavano attive 8.489 imprese del settore “food”, esattamente 2.847 in più rispetto allo stesso periodo del 2011.

Complessivamente a livello nazionale, si contano 30.724 imprese in più (+27,4%). Tutte le regioni italiane hanno prodotto degli incrementi, con l’unica eccezione della Valle d’Aosta (-5,8%). Nel periodo analizzato, la crescita si è concentrata per due terzi nelle regioni del Centro-Sud: infatti, il 37% è localizzato nel Mezzogiorno e un altro 28% in quelle del Centro, per un incremento esattamente pari al 66% di quello complessivo.

Oltre che in Sicilia, la vivacità maggiore si registra in Campania (+39,8% corrispondenti a 3.661 realtà in più) e Lazio (+37,3% equivalente a 4.743 operatori in più). La Lombardia, pur assente dai primi posti della classifica percentuale della crescita, è la regione italiana con il maggior numero di ristoranti (20.067) e il saldo più elevato in valore assoluto (+4.777 imprese) negli otto anni considerati.

In Sicilia, più di un’impresa di ristorazione su quattro è femminile (27%): l’incidenza di donne che si è lanciata in quest’ambito è anche superiore alla media nazionale (25,5%). Nell’Isola si osserva anche la seconda partecipazione più alta in Italia di giovani (16,7% sul totale). A primeggiare è la Calabria: infatti, sono giovanili ben il 16,9% delle 4.483 imprese totali.

Solo il 5,9% delle imprese “food” nella nostra regione sono straniere. In generale, in tutte le regioni meridionali si osserva un’incidenza inferiore alla media nazionale (11,7%), con punte minime pari al 3,3% in Basilicata.

I protagonisti di questo universo vanno dal piccolo ristorante a conduzione familiare alla grande impresa di respiro globale, passando per le ormai diffusissime reti di franchising della cucina. A riprova della grande articolazione del comparto, i dati certificano una suddivisione sostanzialmente paritaria delle aziende tra società di capitale (il 32,6% del totale del totale), società di persone (il 31,7%) e imprese individuali (il 34,4%). Secondo Unioncamere, più tempo trascorso dagli italiani fuori casa e grande successo per i programmi sulla cucina in televisione sarebbero alcuni dei motivi che avrebbero condotto all’espansione del comparto.

A livello provinciale, leader è Siracusa dove, tra marzo 2011 e marzo 2019, si è registrata una crescita del 72,2% nel numero degli operatori, pari ad un ritmo del 9% in media all’anno (825 nel 2019, contro le 346 del 2011). Con l’eccezione di Milano, che si colloca al terzo posto con un aumento del 64%, le prime cinque piazze della graduatoria sono occupate esclusivamente da province siciliane. Infatti, al secondo, quarto e quinto posto troviamo Catania, Palermo e Trapani (rispettivamente con +67%, +63,8% e +57,4%).

Per la Sicilia, una crescita molto pronunciata ha interessato anche le province di Ragusa (+41,1%) e Caltanissetta (+33,8%). All’estremo opposto troviamo solo Enna e Aosta: infatti, solo in queste due province si sono verificate delle riduzioni nel periodo considerato (rispettivamente -3,2% e -5,8%). Mentre a Vibo Valentia e Novara l’espansione è stata abbastanza timida (in ordine +1,6% e +4,4%).

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