In giro vestiti come Matteo Messina Denaro: deputato denuncia il folle outfit

In giro vestiti come Matteo Messina Denaro: deputato denuncia il folle outfit

Daniele D'Alessandro

In giro vestiti come Matteo Messina Denaro: deputato denuncia il folle outfit

Redazione  |
domenica 22 Gennaio 2023

In Italia starebbe già spopolando l'outfit ispirato a Matteo Messina Denaro: un deputato denuncia il tutto su Facebook

Un uomo sarebbe stato visto entrare in un supermercato vestito come Matteo Messina Denaro al momento dell’arresto avvenuto il 16 gennaio nei pressi della clinica “La Maddalena” di Palermo.

Incredibile, ma vero.

Il soggetto di cui sopra, tuttavia, non sarebbe l’unico, dato che sarebbero già diversi gli avvistamenti che testimonierebbero lo spopolare surreale dell’outfit ispirato al boss di cosa nostra.

Cappotto di montone, cappellino di lana e pantaloni marroni. Dettagli curati nei minimi particolari proprio per essere tali e quali a “Diabolik”, in nome di un‘emulazione che non ha senso di esistere.

Outfit alla Messina Denaro: la denuncia del deputato Borrelli

A segnalare quanto accaduto in un supermercato di Napoli è stato, con un post sulla propria pagina Facebook, il deputato di Alleanza Verde-Sinistra Francesco Borrelli.

A quanto pare, inoltre, diversi negozi d’abbigliamento avrebbero già immesso in commercio veri e propri completi per assomigliare a Messina Denaro.

“Ci hanno segnalato la nuova moda che sta spopolando in questi giorni – scrive Borrelli – Persone che vanno in giro indossando l’outfit di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso catturato in questa settimana dopo 30 anni di latitanza. Ci hanno inviato foto di persone vestite come il capomafia al momento dell’arresto, cappellino di lana, giubbotto e pantalone marrone. Diversi i negozi che, stando alle segnalazioni, avrebbero messo i vendita i vari capi di abbigliamento per assomigliare a Messina Denaro. Tante le segnalazioni arrivateci anche dal Napoletano. Un fenomeno aberrante che fa accapponare la pelle. Come si può solo pensare di imitare o idolatrare un boss sanguinario che ha causato la morte di centinaia di persone. Una mancanza di rispetto verso tutte le vittime della mafia e le loro famiglie. Quello che dovrebbe essere un motivo di vergogna, diventa invece tendenza, è assurdo. Un caso che, però, fa capire come mai il boss è rimasto nascosto nella sua Sicilia per decenni senza mai essere individuato, coperto da una fetta di popolazione che sostiene a spada tratta la mafia e la criminalità organizzata in generale. L’ennesima vergogna a cui siamo costretti ad assistere, serve una vera e propria rivoluzione culturale”.

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