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In Sicilia è fuga dei medici dal pronto soccorso: ecco perchè e chi rischia

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In Sicilia è fuga dei medici dal pronto soccorso: ecco perchè e chi rischia

Giuseppe Bonaccorsi  |
lunedì 19 Settembre 2022

Questo il grido d'allarme dei vertici sanitari dell'Ugl che in merito alla continua fuoriuscita di medici dai pronto soccorso degli ospedali dell'isola

“Chiediamo alla politica di intestarsi la battaglia di principio per garantire ai siciliani una sanità ancor più efficiente ed efficace, sostenendo anche l’operato dei medici che sono tutti i giorni in trincea a lottare per garantire il diritto alla salute”.

Questo il grido d’allarme dei vertici sanitari dell’Ugl che in merito alla continua fuoriuscita di medici dai pronto soccorso degli ospedali dell’isola in cerca di un riposizionamento meno stressante a parità di trattamento, aggiungono che “La situazione degli organici dei pronto soccorso continua a registrare una cronica carenza e soprattutto nei reparti degli ospedali lontani dalle grandi città si registra ormai una perenne carenza di figure professionali”. 

La protesta dei sindacati

Continua, quindi,  a non arrestarsi neanche nella nostra isola la fuga di dirigenti medici dai pronto soccorso. Non c’è giorno in cui la cronaca non riporta storie di disagi all’interno dei reparti di emergenza e urgenza dei nosocomi, dovute alla esiguità del personale medico che è peraltro chiamato ad assistere i numerosi utenti assegnati ai vari codici. Una nuova emergenza che allarma ancora di più la Ugl Salute Sicilia, al punto da chiedere una mobilitazione della politica regionale e nazionale per la risoluzione del grave problema. “Comprendiamo – scrivono il segretario regionale Carmelo Urzì e l’aggiunto Raffaele Lanteri in una nota  indirizzata ai vertici dei partiti oggi in piena campagna elettorale –  che oggi tra crisi energetica ed economica, ai risvolti endemici del Covid e a tante altre criticità di rilievo, la sanità quotidiana è passata oltre il secondo piano, ma chi come noi è sul territorio non può che mettere in evidenza il dramma che quotidianamente vivono i camici bianchi che operano nei pronto soccorso e i cittadini che, purtroppo, hanno bisogno di fruire di questo servizio.

Il ruolo del Covid

Negli ultimi anni in Sicilia – continuano i due sindacalisti –  tra pensionati e deceduti, in particolare a causa del Covid, sono centinaia i medici fuoriusciti dal sistema che sono stati rimpiazzati neanche per il 20% dei posti vuoti. Quasi la totalità dei nuovi innesti ha scelto di lavorare in reparti specialistici diversi dai pronto soccorso, motivo per cui per rimpinguare questi ultimi è impellente assumere nuove unità. Personale che, ovviamente, non c’è a causa dell’annosa storia del numero mai “programmato” nelle facoltà universitarie di Medicina e, pertanto, non risolvibile in tempi rapidi.”

E nel chiedere interventi incisivi urgenti, anche su questa materia, la Ugl Salute Sicilia detta una ricetta per l’immediato futuro. “A nostro avviso – sostengono Urzì e Lanteri – basterebbe una semplice legge per introdurre nuovamente la figura dell’assistente medico. Un vero e proprio “training on the job” per i giovani ancora in formazione, che potrebbero così rinforzare le fila dei pronto soccorso andando ad aiutare i medici di turno. In questo modo verrebbero immesse in servizio forze fresche, che si “farebbero le ossa” dando respiro a chi oggi eroicamente sta portando avanti quella che è diventata una vera e propria missione”.

Reparti in sofferenza

Nel frattempo nei pronto soccorso si soffre. Racconta un medico di un grosso reparto in uno dei grandi ospedali di Catania. “Ogni giorno dobbiamo affrontare numerose emergenze per via anche sulla carenza di risposte sul territorio in particolare per i malati cronini. Al di là di questo molti colleghi stanno optando per posizionamenti molto più tranquilli, in reparti che non vivono la costante tensione dei pronto soccorso. E tutto ciò sta avvenendo  soprattutto nei reparti di periferia”. “A mio parere – aggiunge – bisognerebbe apportare correttivi e anche incentivi per invitare il medico a non abbandonare i reparti di emergenza”.

Nel frattempo ci sono numerose voci che circolano in alcuni ospedali e una di queste porta direttamente a presunti contratti con medici stranieri, sembra argentini e di altre nazioni, in corso di definizione, per invitarli a venire a lavorare in Sicilia.

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