In Sicilia il 16% delle imprese è artigiana - QdS

In Sicilia il 16% delle imprese è artigiana

Serena Giovanna Grasso

In Sicilia il 16% delle imprese è artigiana

giovedì 30 Maggio 2019

Cna: nel 2018 nella nostra regione se ne sono contate 72.919, nei primi tre mesi del 2019 si è scesi a 72.264 (-655). In Italia l’incidenza è pari al 21,5%. A livello provinciale, per l’Isola, è Enna l’area in cui si ha la concentrazione più elevata: 3.036 sulle 14.932 complessive, pari al 20,3% del totale. Dall’altra parte troviamo Caltanissetta con il 12,9% del totale, Agrigento e Trapani (entrambe con il 14,4%) e Palermo (14,6%)

PALERMO – Sono 72.919 e rappresentano il 15,7% delle 464.784 imprese complessivamente attive in Sicilia nel 2018. A tanto ammonterebbero le imprese artigiane siciliane secondo i dati contenuti all’interno del report Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa), elaborati sulla base dei dati Infocamere-Movimprese.

Complessivamente in Italia si contano 1.309.478 imprese artigiane, ben il 21,5% delle 6.099.672 imprese complessivamente rilevate. Dunque, a livello nazionale l’incidenza delle artigiane sul tessuto imprenditoriale è evidentemente superiore rispetto a quanto accade in Sicilia. In generale, in quasi tutte le regioni è possibile osservare un’incidenza percentuale maggiormente sostenuta: infatti, nella nostra regione si osserva il terzultimo dato più basso, peggio solo in Campania (11,6%) e nel Lazio (14,5%).

Quanto al versante meramente numerico, al di qua dello Stretto si osserva il settimo valore più alto: infatti, un numero di imprese artigiane superiore si osserva solo in Lombardia (245.660), Veneto (127.272), Emilia Romagna (127.258), Piemonte (117.644), Toscana (104.371) e Lazio (95.375). In Valle d’Aosta ed Emilia Romagna si rileva l’incidenza percentuale sul totale maggiormente sostenuta (rispettivamente 29,3% e 28%).

A livello provinciale, l’incidenza di imprese artigiane sulle unità totali maggiore in assoluto si osserva nella provincia di Lecco in Lombardia, in cui è artigiana ben un’impresa su tre (33,4%). A seguire troviamo la provincia di Verbano Cusio Ossola in Piemonte con il 32,5% e Como in Lombardia con il 32,4%. Dall’altra parte della classifica troviamo Napoli (9,6%),Caserta (11%) e Benevento (12,9%).

In Sicilia, l’incidenza maggiormente elevata si osserva ad Enna, provincia che, con le sue 3.036 imprese artigiane sulle 14.932 imprese complessive, raggiunge il 20,3%. A seguire troviamo Messina (17,8%), Ragusa (16,8%) e Catania (16,2%). A Siracusa è possibile osservare un andamento complessivamente in linea con l’incidenza rilevata a livello regionale: infatti, in questo caso si parla del 15,5%, a fronte del 15,7% registrato in Sicilia. Peggio fanno Palermo (14,6%), Trapani (14,4%), Agrigento (14,4%) e Caltanissetta (12,9%).

Nel primo trimestre dell’anno in corso, la situazione precipita rovinosamente. Infatti, in Sicilia il numero di imprese artigiane cala a 72.264 unità (ben 655 unità in meno rispetto a fine dicembre): sono state ben 1.591 le cessazioni, non sufficientemente compensate dalle 988 iscrizioni (il saldo tra cessazioni ed iscrizioni è pari a -603). Questo siciliano è il settimo saldo negativo maggiormente consistente osservato a livello nazionale: risultati più gravosi si osservano in Lombardia (-1.590), Emilia Romagna (-1.056), Piemonte (-1.040), Veneto (-947), Toscana (-749) e Puglia (-730).

A livello provinciale Messina, Trapani e Catania sono le tre province siciliane in cui si registra il saldo negativo maggiormente sostenuto di imprese artigiane (rispettivamente -127, -114 e -110). A seguire troviamo Palermo (-65), Ragusa (-57), Caltanissetta (-57), Enna (-38), Siracusa (-32) e Agrigento (-1). In generale, tutte le province italiane in tale comparto hanno registrato un saldo negativo, con le uniche eccezioni di Caserta e Bolzano (entrambe +13).

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