In Sicilia il lavoro è meno retribuito. Circa 3.500 € di distanza dalla Lombardia - QdS

In Sicilia il lavoro è meno retribuito. Circa 3.500 € di distanza dalla Lombardia

Serena Giovanna Grasso

In Sicilia il lavoro è meno retribuito. Circa 3.500 € di distanza dalla Lombardia

martedì 06 Agosto 2019

Inps: nella nostra regione un dipendente percepisce in media 20.700 € l’anno, 24.300 in Lombardia. Diminuiscono anche le giornate lavorate: erano 244 nel 2017, si riducono a 241 nel 2018

PALERMO – Nel 2018 è diminuita la quantità di lavoro per dipendente in Sicilia: infatti, secondo i dati contenuti all’interno del diciottesimo rapporto annuale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, il numero di giornate lavorate procapite è passato dalle 244 del 2017 alle 241 del 2018 (-0,9%). Medesimo trend di riduzione ha caratterizzato tutte le regioni meridionali, con punte maggiormente pronunciate in Sardegna (da 241 a 233, pari al 3,1% in meno). Naturalmente, andamento opposto ha contraddistinto tutte le regioni settentrionali, in cui il numero di giornate lavorate per dipendente è aumentato o tutt’al più si è mantenuto stabile.

Notizie scoraggianti riguardano anche la retribuzione media corrisposta. Infatti, marcate differenze allontanano l’Isola dalle ricche regioni settentrionali. Basti pensare che in Sicilia in media un dipendente percepisce annualmente circa 3.500 euro in meno rispetto alla Lombardia (rispettivamente 20.707 euro e 24.331 euro; in valori giornalieri in ordine 86 e 96 euro). L’analisi dei dati per regione restituisce chiaramente la geografia variegata delle performance economiche: più sofferenti nel Mezzogiorno e più floride nel Settentrione.

Le differenze non fanno che acuirsi nel momento in cui prendiamo in considerazione le differenti tipologie contrattuali: infatti, relativamente alla formula full time, nella nostra regione un dipendente nel settore privato percepisce annualmente 21.973 euro in media, ovvero 5.500 euro in meno rispetto alla Lombardia (27.463 euro). Mentre, differenze più contenute, seppur comunque presenti, hanno interessato i dipendenti part-time del settore privato (8.813 euro l’anno in Sicilia, contro gli 11.284 euro della Lombardia). Nel settore privato le maggiori retribuzioni medie (attorno o oltre 110 euro a giornata per i dipendenti full time) si riscontrano nelle regioni del Nord (Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige) cui si aggiunge il Lazio (effetto Roma capitale). Mentre il livello medio più basso è quello della Calabria, con 90 euro.

Neppure in ambito pubblico va tanto meglio: infatti, in Sicilia un dipendente in regime di part-time percepisce oltre cinquemila euro in meno rispetto alla Lombardia (rispettivamente 16.101 euro e 21.436 euro; pari in ordine a 54 e 72 euro al giorno). Quando, invece, il dipendente pubblico siciliano è contrattualizzato in regime full time percepisce circa mille euro meno del collega lombardo (rispettivamente 35.220 e 36.507 euro l’anno).

Diminuisce anche la quota di lavoratori dipendenti siciliani del settore privato che beneficiano di assegni al nucleo familiare: infatti, si passa dai 197.561 del 2017 ai 195.410 del 2018 (-1,1%).

L’unica nota positiva che caratterizza lo scenario lavorativo siciliano riguarda il numero di dipendenti, in crescita già dal 2016: infatti, nel 2018 hanno raggiunto quota 1.020.000 (erano 1.012.000 nel 2017 e 996 mila unità due anni prima). In generale, in tutte le regioni il numero di occupati è aumentato tra il 2017 e il 2018, a ritmi anche superiori rispetto al nostro (+0,8%): infatti, nell’Isola si evidenzia il terzultimo incremento in Italia; una crescita più contenuta è stata registrata solo in Calabria (+0,1%) e Molise (+0,7%).

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