Incidente a Mestre, identificate tutte le 21 vittime

Incidente a Mestre, identificate tutte le 21 vittime: guardrail sotto esame

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Incidente a Mestre, identificate tutte le 21 vittime: guardrail sotto esame

Redazione  |
giovedì 05 Ottobre 2023

Si indaga per omicidio plurimo stradale contro ignoti. Esclusa l'ipotesi di incidenti con altri mezzi: malore autista o guasto

Sono state identificate tutte le 21 vittime dell’incidente avvenuto a Mestre, dove un pullman è precipitato da un cavalcavia. Si tratta di nove ucraini, quattro rumeni, tre tedeschi e due portoghesi, a cui si aggiungono un croato, un sudafricano e un italiano, l’autista Alberto Rizzotto. Identificati anche 13 dei 15 feriti. Si tratta di cinque ucraini, quattro tedeschi, due spagnoli, un croato e un francese. Sono ancora in corso – a quanto si apprende – accertamenti su una cittadina ucraina e un tedesco.

Ipotesi incidente, indagini sulle cause

Intanto si continua a lavorare sulle possibili cause dell’incidente. Le ipotesi sul tavolo della procura di Venezia che indaga per omicidio plurimo stradale contro ignoti – è stato aperto un fascicolo contro ignoti ma al momento “non ci sono indagati”, ha detto il procuratore capo di Venezia – restano due: una circostanza che ha visto vittima l’autista, malore o colpo di sonno, oppure un guasto del mezzo, in circolazione da neppure un anno, guidato dal 40enne originario di Conegliano e riconducibile alla società di trasporti La Linea. Il bus che ieri è precipitato da un cavalcavia a Mestre non ha urtato altri veicoli prima dell’incidente e non ha lasciato segni di frenata sull’asfalto. Ancora tutta da chiarire la dinamica della tragedia: il mezzo elettrico ha sfondato il guardrail ed è precipitato dal cavalcavia prendendo fuoco dopo l’impatto.

I nodi dell’indagine: il video dell’incidente

Che la tesi di un malore sia la più accreditata lo raccontano le immagini riprese dalle telecamere e descritte dal capo della procura. “L’impatto del pullman è avvenuto una cinquantina di metri prima della rottura del guardrail e della caduta, sembrerebbe che il bus si sia accostato al guardrail, lo abbia affiancato per una cinquantina di metri, poi c’è stata un’ulteriore sterzata, l’appoggio verso destra e la caduta. Non risulta che ci sia stato un incendio nel senso tecnico del termine, c’è stata una fuoriuscita di gas delle batterie, su queste stiamo facendo degli accertamenti”.

Le batterie al litio e la doppia barriera di protezione

Tutti concordano – testimoni e primi feriti sentiti da carabinieri e polizia locale -, e ci vorrà poco per accertarlo con precisione, che il bus viaggiava lentamente, a causa del traffico, di un tratto di strada interessato da lavori di ammodernamento e di uno svincolo che porta a rallentare. Che non sia la velocità su quel rettilineo la causa dell’incidente mette d’accordo tutti, sono due invece i punti spigolosi dell’indagine su cui lavora anche la polizia. Le batterie al litio e la doppia barriera di protezione che non bastano a frenare il pullman. Bisognerà capire, con video e consulenze, se il bus possa aver avuto un problema proprio alle batterie che lo alimentano. Per chi conosce da vicino i mezzi di trasporto, le batterie sono sicure, prive di gas, contengono “liquidi di raffreddamento che lavorano a una temperatura controllata”, se c’è un principio di incendio – solo parte della carrozzeria risulta annerita – sarebbe piuttosto dovuto a un “impianto elettrico di bassa tensione”.

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