Infortuni e malattie professionali, numeri in calo in Sicilia nel 2018 - QdS

Infortuni e malattie professionali, numeri in calo in Sicilia nel 2018

Serena Giovanna Grasso

Infortuni e malattie professionali, numeri in calo in Sicilia nel 2018

mercoledì 31 Luglio 2019

Inail: nel primo caso 28.290 denunce (-1,6%). Diminuiscono anche quelli mortali (da 84 a 71). Relativamente all’infermità legata al lavoro, sono giunte 1.538 segnalazioni (1.582 nel 2017)

PALERMO – La sicurezza sul lavoro in Sicilia inizia a migliorare: nel 2018 sono diminuite le denunce di infortuni e malattie professionali. Secondo i dati contenuti all’interno della “Relazione annuale 2018” Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), lo scorso anno in Sicilia sono state totalizzate 28.290 denunce di infortuni, corrispondenti al 4,3% delle 645.049 complessivamente pervenute a livello nazionale.

Rispetto al 2017 dalla Sicilia è giunto l’1,6% di denunce in meno (28.764) e ben il 5,8% in meno rispetto alle 30.046 del 2014. In confronto al contesto meridionale, in Sicilia si totalizza il numero di denunce di infortuni maggiormente sostenuto dopo la Puglia (31.131). Mentre in Lombardia (120.359), Emilia Romagna (86.442) e Veneto (77.017) si osserva il 44% delle denunce complessivamente rilevate a livello nazionale. L’andamento generale rilevato nell’ultimo anno è di riduzione, fanno eccezione Veneto (da 75.785 del 2017 a 77.017 del 2018), Lombardia (da 119.834 a 120.359), Provincia autonoma di Bolzano (da 15.414 a 16.084), Friuli Venezia Giulia (da 16.924 a 17.346), Emilia Romagna (da 86.302 a 86.442), Molise (da 2.077 a 2.137) e Campania (da 22.718 a 22.952).

A diminuire sono state anche le denunce di infortunio con esito mortale: in Sicilia si è passati dalle 84 del 2017 alle 71 del 2018 (nel 2014 erano ben 91). Calabria (da 25 del 2017 a 47 del 2018), Campania (da 70 a 93), Veneto (da 100 a 121) e Lombardia (da 151 a 186) sono, invece, accomunate dal triste scenario che al contrario ha visto aumentare copiosamente il numero di denunce di infortunio con esito mortale. Anche a livello nazionale è stato rilevato un aumento (dalle 1.148 del 2017 alle 1.218 del 2018).

Come anticipato, in Sicilia si è ridotto anche il numero di denunce di malattie professionali: nel 2018 sono state 1.538, il 2,8% in meno rispetto alle 1.582 del 2017 ed il 16,4% in meno delle 1.840 del 2015. In questo caso, la nostra regione totalizza il sesto valore più contenuto a livello nazionale (appena il 2,58% dei 59.506 episodi complessivamente rilevati in Italia). Un numero inferiore di denunce di malattie professionali si osserva solo in Valle d’Aosta (60), Molise (230), Trentino Alto Adige (603), Basilicata (705) e Liguria (1.080).

In questo caso, però, l’andamento generale è di aumento di denunce: si passa dalle 58.019 del 2017 alle 59.506 del 2018 (+2,6%). Nord –Ovest (area in cui si passa da 6.939 del 2017 a 7.155 del 2018), Centro (da 18.801 a 20.133) e Sud (da 13.695 a 14.321) sono le circoscrizioni territoriali che subiscono gli incrementi.

“In questo scenario – afferma Massimo De Felice, presidente Inail – gioca un ruolo chiave il nuovo piano delle attività di ricerca 2019-2021 che si adopererà per l’individuazione dei rischi emergenti, per la costruzione di strumenti e processi che possano fronteggiarli, per l’utilizzazione delle nuove tecnologie nella prevenzione dei rischi, per avanzare proposte normative. Tra i temi affrontati, la gestione integrata del rischio attraverso metodologie innovative, come la ‘ambient intelligence’ e la sensoristica, e l’innovazione dei processi connessi alla digitalizzazione, alla robotizzazione, alle nanotecnologie e alle biotecnologie”.

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