Inquinamento del mare, dati preoccupanti ad Aci Trezza

Inquinamento del mare, dati preoccupanti ad Aci Trezza: l’allarme di Legambiente

Stefano Scibilia

Inquinamento del mare, dati preoccupanti ad Aci Trezza: l’allarme di Legambiente

Redazione  |
giovedì 18 Luglio 2024

"La Sicilia deve ancora lavorare molto sull’efficientamento del sistema di depurazione"

Gli ultimi dati di Legambiente relativi al campionamento effettuato presso il lungomare di Aci Trezza ad Aci Castello hanno riportato dei risultati poco confortanti. In questa zona il mare è fortemente inquinato a causa della presenza di scarichi fognari, confermando una situazione critica e cronica di inefficiente depurazione.

Inquinamento del mare, diversi i punti fortemente a rischio

Su 25 punti campionati dall’1 al 9 luglio 2024 – di cui 20 presso spiagge e 5 presso punti critici alle foci – 15 risultano entro i limiti di legge e 10 superano i parametri di legge risultando inquinati o fortemente inquinati. In particolare, 5 sono risultati inquinati: in provincia di Catania è “sorvegliata speciale” anche la spiaggia presso la foce del torrente Macchia a Sant’Anna, nel comune di Mascali. A preoccupare in particolar modo sono i punti campionati a mare: 7 punti su 20 presentano delle criticità. Per quanto riguarda invece i punti campionati in prossimità delle foci, 3 su 5 risultano al di sopra dei limiti di legge. Nel 50% dei punti è presente il cartello di divieto di balneazione, che aiuta la cittadinanza a capire dove non poter fare il bagno evitando rischi, mentre in tutti i punti che abbiamo monitorato quest’anno i tecnici non hanno mai rilevato i cartelli sulla qualità delle acque di balneazione.

Inquinamento del mare, De Marco: “Intervenire e investigare sulle cause di questi problemi”

“La Sicilia deve ancora lavorare molto sull’efficientamento del sistema di depurazione – dichiara Alice De Marco portavoce di Goletta Verde. I 7 punti campionati a mare che sono risultati fuori dai limiti di legge sono un campanello d’allarme di una situazione critica, non solo nelle foci dei fiumi. Ci auguriamo che le istituzioni sentano l’urgenza di intervenire e investigare sulle cause di questi problemi per non incorrere in nuove sanzioni dalla Comunità Europea. Non dimentichiamo che l’Italia è stata già condannata a 4 le procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue, di cui quella del 2004 è arrivata alla sanzione pecuniaria, che grava sulle tasche dei cittadini e delle cittadine: sono più di 142 milioni di euro la somma che abbiamo già pagato in bolletta”.

Inquinamento del mare, Castronovo: “Legambiente Sicilia presenterà un esposto alla Procura”

“L’efficientamento del sistema di depurazione deve essere una priorità per le nostre istituzioni, – dichiara Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia. Non possiamo più accettare situazioni diventate croniche come il lungomare di Galatea ad Aci Trezza, che da anni continua a risultare fortemente inquinato. Legambiente Sicilia presenterà un esposto alla Procura, sperando che questa situazione cronica possa essere finalmente affrontata e risolta. Non possiamo più aspettare, dobbiamo iniziare subito a porre rimedio, soprattutto in quei punti che risultano critici da anni”. Alla conferenza stampa di questa mattina hanno partecipato Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde, Liana Cannata, assessore del Comune di Messina, Daniele Tumminello, sindaco di Cefalù, e Francesco Terranova, comandante della capitaneria di porto di Messina.

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